martedì 26 maggio 2009

Il Pd e la Legge sul Salario minimo


di Salvatore Cannavò - da www.aprileonline.info

Cosa dobbiamo attenderci dal Pd in Commissione Lavoro a proposito di redditi del lavoro dipendente, politiche sociali e quant'altro? A giudicare dal passato, niente. Solo che la sorte ha prodotto una buffa coincidenza. Sinistra Critica ha raccolto 70mila firme in calce a una Legge di iniziativa popolare per l'isituzione del salario minimo intercategoriale (1300 euro), del salario sociale (1000 euro) per disoccupati e minimi pensionistici, recupero del fiscal drag e introduzione della scala mobile. La legge è stata depositata in Senato, assegnata alla commissione Lavoro presieduta dal Pdl Pasquale Giuliano e da questi inserita nel calendario dei lavori. Come è prassi, la discussione di una legge viene istruita da un relatore che poi la presenterà all'Aula, accetterà o respingerà gli emendamenti, insomma ne condurrà in porto l'eventuale approvazione. Pasquale Giuliano, evidentemente, la sa lunga e ha deciso di nominare relatore della suddetta legge un senatore che di politiche del lavoro se ne intende... Tiziano Treu. Si proprio lui, l'autore del famigerato "pacchetto" ed estensore di una filosofia del lavoro che dialoga con le posizioni della destra.

Ora, chi scrive ha molto a che fare con Sinistra Critica e certamente non ha nessun interesse a giudicare preventivamente il relatore della legge sullo Smic. Anzi, in realtà vuole approfittare dello spazio concesso da questo giornale per rivolgere a Treu e con lui al Partito Democratico un appello pubblico: votate come volete su questa legge ma fatela discutere al Senato, fatela arrivare in aula, istruite una serie di audizioni serie del mondo del lavoro, sindacalismo di base compreso. Fate in modo, quindi, che alcune decine di migliaia di cittadini e cittadine, di lavoratori e lavoratrici, possano portare all'attenzione del Parlamento e all'attenzione dell'opinione pubblica il tema cruciale del salario e dei redditi della nuova povertà, quella del lavoro dipendente.

Che ormai si arrivi a malapena alla fine del mese, che la terza settimana sia diventata un incubo per milioni di lavoratori e lavoratrici di questo paese è una realtà che la crisi ha solo scoperchiato. Lo stesso Pd, del resto, nella nuova gestione Franceschini si è voluto presentare con il biglietto da visita dell'Assegno di disoccupazione, confinato però solo nello spazio di una mozione parlamentare.

La legge presentata da Sinistra Critica, invece - la prima legge della Sinistra extraparlamentare - prova a fare un passo avanti significativo. Istituire un Salario minimo, soglia sotto la quale non possa esistere un contratto di lavoro di qualunque natura esso sia; istituire un reddito diretto per precari e disoccupati, ma anche per le pensioni al minimo, per affrontare la crisi dal lato del reddito; recupare il fiscal drag, la cui imposizione ai lavoratori è una vera e propria tagliola; e infine recuperare la vecchia idea della scala mobile per adeguare i salari e gli stipendi al reale costo della vita. Insomma, provare a invertire il rapporto tra salari e profitti, togliendo a quest'ultimi, spaventosamente foraggiati nel corso degli ultimi venti anni, per risarcire i primi. Sebbene non obbligata, infatti, la legge in questione indica anche le coperture finanziarie: una tassazione sulle rendite finanziarie omogenea al 20%, quindi per tutti i titoli, anche quelli oggi al 12,5 e l'abolizione del regalo del cuneo fiscale fatto dal governo Prodi alle imprese.

Proposte impossibili, demagogiche? Nemmeno per sogno. Lo Smic esiste già in Francia e i socialisti vogliono portarlo a 1500 euro ma, udite udite, la proposta di un salario minimo a 1300 euro è già finita nel programma elettorale della Spd tedesca che si accinge a sfidare la Merkel per la Cancelleria. Il salario sociale è materia di discussione di molte Regioni anche se non è mai stata varata una legge efficace e incisiva. E per quanto riguarda la copertura, non è stato lo stesso Massimo D'Alema a lamentarsi della riduzione del cuneo fiscale fatta dal suo governo?

Insomma, la legge sullo Smic è un'occasione per discutere, per non rimanere abbarbicati alle Noemi di turno e ai Viagra del Presidente ma di riportare al centro dell'agenda politica la crisi, le sue conseguenze, i rimedi utili per difendere gli interessi dei lavoratori. Noi ci abbiamo messo una proposta, 70mila firma e un impegno costante. Al Pd e ai suoi rappresentanti chiediamo almeno uno sforzo in sintonia con l'aggettivo di quel partito, una disponibilità "democratica". Di farci vedere quale sia veramente la differenza con il Pdl e il governo Berlusconi.

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