lunedì 29 agosto 2011

CI VOGLIONO MORTI, DOBBIAMO FERMARLI


Sotto l’auspicio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, con il consenso “bipartisan” della minoranza parlamentare di centrosinistra e con un pressing costante di Marcegaglia, Marchionne, Montezemolo e poteri forti di questo paese,il governo Berlusconi si appresta al dibattito parlamentare per varare la “supermanovra “ di Ferragosto probabilmente modificata, certamente peggiorata.
Quello che tutti vogliono, in nome della “coesione sociale” e praticando di fatto una nuova versione dell’unità nazionale di altri tempi è far pagare il conto della crisi capitalistica alle classi popolari, utilizzando le politiche liberiste di risanamento del debito per spianare quello che resta delle conquiste del movimento dei lavoratori e delle lavoratrici.
La regia dell’operazione è affidata alla Bce e agli esponenti dell’Unione Europea, l’esecuzione ai governi nazionali, siano essi di centrosinistra o di centrodestra.
Di fronte a questa nuova fase dell’austerità in Europa e nel nostro paese, di fronte alla prospettiva di un vero e proprio massacro sociale per le classi subalterne la risposta non può che essere quella della radicalizzazione del conflitto e del coordinamento delle forze che ne vogliono essere protagoniste su scala europea.
In Italia il 6 settembre può diventare la giornata di avvio di un percorso di radicalizzazione della mobilitazione contro la “supermanovra” e le politiche di austerità.
La Cgil, da una parte, ha proclamato lo sciopero generale di 8 ore in tutte le categorie per “modificare una manovra ingiusta e iniqua” in concomitanza con l’arrivo del decreto al Senato; dall’altra Usb e altri sindacati di base lanciano anch’essi otto ore di “sciopero generale e generalizzato” nella stessa giornata contro la “dittatura delle banche e dell’Unione europea”, aggiungendo tra le rivendicazioni della propria piattaforma il rifiuto, sacrosanto, dell’Accordo interconfederale del 28 giugno- che cancella praticamente il contratto nazionale e la possibilità per i lavoratori di scegliersi una rappresentanza sindacale- e la rottura con qualunque ipotesi di “patto sociale”.
La Cgil si trova tra la spada del “patto sociale” di cui si è fatta complice con l’accordo del 28 giugno e poi con la “camera delle corporazioni” insieme alla Confindustria, e la parete della rabbia sorda che cresce contro questa manovra tra i propri iscritti e moltissimi delegati e quadri sindacali .La scelta di una parte importante del sindacalismo di base di convergere sulla scadenza del 6 settembre, mantenendo la propria autonomia di iniziativa, non può che accentuare e rendere più visibile la contraddittorietà dell’orientamento della Cgil, favorendo nello stesso tempo la costruzione di una unità d’azione nei fatti che aiuta la resistenza dei lavoratori e delle lavoratrici alla manovra “lacrime e sangue”.
Per questo, la giornata del 6 settembre può diventare la prima occasione di una lunga stagione di lotte per mettere insieme il movimento dei lavoratori nelle sue diverse articolazioni con i movimenti sociali che in questi mesi sono stati protagonisti delle battaglie per il cambiamento in questo Paese: dal “popolo dell’acqua”, ai giovani precari, dagli studenti al movimento delle donne.
Dallo sciopero generale, e generalizzato, si può aprire un percorso tratteggiato dalle scadenze già proclamate, che miri alla costituzione di un fronte di tutte le opposizioni politiche e sociali: l’Assemblea nazionale convocata a Roma il 10 settembre da movimenti, forze sociali, sindacali, soggetti politici; ma anche la manifestazione dello stesso 10 settembre con proposta di “accampamento” a piazza San Giovanni. Dall’appuntamento del 1 Ottobre lanciato da quasi 1500 lavoratori, precari, delegati e militanti sindacali che hanno aderito all’appello “Dobbiamo fermarli” fino al 15 ottobre che, sull’onda dell’appello degli “indignados” spagnoli può diventare un grande appuntamento di lotta nazionale a Roma.
Ma il quadro nazionale non basta, occorre coordinare le forze anche sul piano europeo. Per questo diventa molto importante la manifestazione europea prevista per il 1 novembre a Nizza contro il vertice del G20 verso la quale ci impegniamo a costruire un’ampia alleanza sociale e politica.
Il nostro obiettivo, nel difficile contesto di crisi che ci viene scaricata addosso, è quello di allargare e unificare il conflitto sociale,a partire da “Comitati unitari di lotta” contro la “supermanovra” organizzati da forze sociali, sindacali e politiche capaci di coordinarsi tra loro, rendendo durevole nel tempo e socialmente radicato un conflitto che non potrà spegnersi con i primi freddi dell’inverno.
Pensiamo, ancora, che sia giunto il tempo di delineare una via d’uscita alternativa da questa “crisi del debito”, partendo dal rifiuto di riconoscerlo e di pagarlo e indicando una serie di misure che concretizzino due vecchi slogan mai tanto attuali quanto in questo momento: “Noi la crisi non la paghiamo” e “facciamo pagare chi non ha mai pagato”: il grande capitale, la rendita finanziaria e le nomenklature di faccendieri, politicanti e arricchiti al loro servizio. Serve una patrimoniale sulle fortune accumulate nel tempo, serve la nazionalizzazione delle banche, una verifica reale sulla consistenza e la qualità del debito. E poi misure sociali dopo decenni di stangate e manovre: un reddito sociale, l’istituzione del salario minimo, la riduzione dell’orario di lavoro, un piano di servizi sociali pubblici e autogovernati, un piano di risanamento ambientale a partire dai bisogni delle popolazioni e non dal profitto, la drastica riduzione delle spese militari.
Sinistra Critica mette a disposizione di questo progetto le proprie forze e si impegna fin da ora a costruire la massima partecipazione possibile alle diverse manifestazioni di massa che ,sul piano territoriale, concretizzeranno le diverse convocazioni sindacali dello sciopero generale del 6 settembre.
Con la consapevolezza che “ questo non è che l’inizio,bisogna continuare la lotta”.

Sinistra Critica- Esecutivo nazionale
Roma 26 Agosto 2011

sabato 6 agosto 2011

15-18 Settembre 2011: Seminario Nazionale di Sinistra Critica


Seminario nazionale di Sinistra Critica - Foligno, 15-18 settembre 2011

Si svolgerà a Trevi (Foligno)dal 15 al 18 settembre il tradizionale seminario nazionale di Sinistra Critica. Il costo è lo stesso degli altri anni: 120 euro per tutti e quattro i giorni, 90 per tre giorni, 50 per due. Come sempre, sono previsti sconti per studenti e precari.

Per info e prenotazioni: daniele.dambra@gmail.com

LA RIVOLUZIONE E' POSSIBILE
Dalle lotte del Maghreb e Mashrek agli "indignados" la speranza del cambiamento

Un vento nuovo soffia nel Mediterraneo, in Nordafrica, in Spagna, in Grecia, in Italia. Dopo le rivoluzioni arabe e l'indignazione spagnola, anche nel nostro paese, il 12 e 13 giugno con la vittoria ai referendum, si è espressa una voglia di partecipazione e di opposizione all'ormai impresentabile governo Berlusconi e alle politiche liberiste. La difesa del pubblico contro il privato conquistata dal "popolo dell'acqua", la supremazia delle nostre vite contro "i loro profitti", dimostrata dal no al nucleare, costituiscono la prima risposta collettiva alla crisi e mostrano la consapevolezza crescente di un sistema alle corde.

Che Berlusconi sia al tramonto lo sanno anche i sassi e il campanello d'allarme era suonato nelle piazze studentesche del 14 dicembre, in quelle delle donne del 13 febbraio. Certo, la destra in questo paese ha un grande spazio soprattutto se il centrosinistra non riesce ad andare oltre la responsabilità finanziaria tanto cara a Mario Draghi o una posizione di "sinistra del centrosinistra" ancella delle sue scelte di fondo. D'ora in avanti, però, non sarà possibile continuare a bluffare. Acqua pubblica o privata? Con Marchionne o gli operai? Pagare il debito o difendere le pensioni e i salari? Con "l'Italia peggiore" o con quella "migliore"? Con i "NoTav o contro di loro"?

Siamo nel tempo in cui bisognerà dare risposte alla domanda di democrazia che ci circonda e che chiede idee forti e rotture radicali con l'esistente. La democrazia che viene rivendicata è l’elemento su cui investire per fondare una stagione dei movimenti assolutamente indipendenti dalla politica istituzionale, esterni a quella, autodeterminati. E' questo che vogliamo dire a Genova per il decennale del G8 del 2001. Saranno i movimenti a rifondare la politica: il movimento dell'acqua e le sue prossime scelte di mobilitazione che vogliamo sostenere; l'onda studentesca che, nonostante le sconfitte, non si arresta; il movimento dei precari e delle precarie che chiede lavoro stabile e un reddito vitale per poter vivere dignitosamente; il movimento operaio, schiacciato ancora una volta dalla morsa delle burocrazie sindacali con la firma del Patto sociale e che chiede nuovi strumenti per esprimere la sua indignazione; il movimento delle donne, instancabile motore di cambiamento; il movimento lgbt che, pure rimosso, riemerge e ricorda sempre di essere un attore imprescindibile.
Ma dal Nordafrica ci viene detto anche che "la rivoluzione è possibile". E' possibile cambiare questo mondo, questo sistema sociale, questa economia. E' possibile lottare insieme, partecipare collettivamente, prendersi le piazze e spazzare via sistemi politici decotti. Ed è possibile, aggiungiamo noi, immaginare un sistema sociale diverso, alternativo al capitalismo, fondato sulla democrazia diretta, i beni comuni, la dignità, l'autogestione, relazioni internazionali che rifiutano la guerra e fondate sulla cooperazione tra i popoli, le nostre vite contro i loro profitti. La rivoluzione è possibile, dunque, e noi pensiamo che serve un nuovo soggetto politico per provare a realizzare questo obiettivo. Ci mettiamo al lavoro in questa direzione.
Ne discuteremo a Genova nel mese di luglio, in occasione del decennnale, e al nostro seminario estivo che si terrà a Foligno dal 15 al 18 settembre. Vi aspettiamo. Perché un altro mondo è possibile.

PROGRAMMA DEL SEMINARIO

VENERDI' 16 SETTEMBRE ore 17,30
Meeting
I movimenti sociali tra crisi e soggettività politica

SABATO 17 SETTEMBRE ore 17,30
Meeting
Il vostro debito non lo paghiamo: La crisi, le politiche europee e le risposte necessarie

DOMENICA 18 SETTEMBRE
Assemblea conclusiva
Il progetto di Sinistra Critica verso il congresso

Interverranno tra gli altri:
Marco Bersani, Lidia Cirillo, Fabiola Correale, Giorgio Cremaschi, Flavia D'Angeli, Andrea Fioretti, Gigi Malabarba, Felice Mometti, Michela Puritani, Miguel Romero, Giorgio Sestili, Eric Toussaint, Franco Turigliatto, Antonella Vitiello

WORKSHOP SU:
Palestina, Comunicazione, G20, Genere, Femminismo, Beni Comuni, Formazione, Rivolte Arabe, Indignados, Lavoro, Precarietà, Crisi, Debito, Movimenti, Soggettività Politiche