venerdì 1 maggio 2009

comunicato No TangEst


Le conclusioni dello studio del Politecnico e del cosiddetto “tavolo di pilotaggio” trasmesse dalla Provincia alla Regione nella conferenza stampa di lunedì 20 aprile a Torino confermano le nostre più pessimistiche previsioni a proposito del progetto di realizzazione della Tangenziale Est:
1) Si tratta di un tracciato di massimo impatto ambientale. Produrrebbe la devastazione del territorio compreso tra il Chierese e il Gassinese, comportando la distruzione di vaste aree agricole di pregio, un grave inquinamento atmosferico e acustico, rilevanti conseguenze idrogeologiche, la compromissione di ogni discorso legato alla valorizzazione enogastronomica, naturalistica e turistica. Un’autostrada percorsa prevalentemente da camion, larga più di 40 metri, dopo anni e anni di una cantierizzazione coinvolgente una fetta ben più ampia di terreno, diventerebbe l’elemento preponderante del panorama delle colline, dei borghi storici, dei castelli, delle pievi romaniche e dei vigneti del territorio. Non solo di Montaldo e Marentino, come evidenziato dalle proteste dell’amministrazione di Montaldo. Si pensi alla zona tra Airali e Canarone da una parte e San Giorgio di Andezeno dall’altra, attraversata dall’autostrada, si pensi alla Serra di Bardassano, con vista sul viadotto nella Valle dei Cani, si pensi alla Val Pallera e Garavaglia, una delle rare aree relativamente ancora incontaminate, nei comuni di Sciolze e Gassino, distrutta da un susseguirsi di rilevati, gallerie e viadotti, si pensi all’attraversamento del Rio Maggiore nei pressi di Bussolino e San Martino e all’imbocco della Val Baudana tra Gassino e San Raffaele Cimena.
2) Nessuna informazione e coinvolgimento della popolazione. Saitta, Campia e Borioli, insieme a molti sindaci, si sono messi sotto i piedi le promesse e le rassicurazioni dichiarate nei mesi scorsi, e anche una precisa clausola contrattuale che impegnava il Politecnico al diretto coinvolgimento dei cittadini. Le istituzioni in tutto questo periodo non hanno convocato un solo Consiglio comunale aperto, nessuna pubblica Assemblea, nonostante non avessero alcun mandato, non essendo scritto in alcun programma elettorale della scorsa tornata amministrativa, di pronunciarsi in merito alla realizzazione di un’opera siffatta. Nella conferenza stampa non si è fatto alcun cenno all’opposizione del sindaco di Montaldo, e i sindaci della zona, con un comportamento servile e desiderosi solo di sedere al tavolo della spartizione delle “compensazioni”, hanno sottoscritto un comunicato che recita testualmente: “I Sindaci hanno contribuito alla progettazione del sistema viario in modo che soddisfi le esigenze dello sviluppo turistico, enogastronomico e culturale della collina torinese”. Altro che strumento di democrazia e condivisione. Saitta ha detto, sempre in quella sede: “Non abbiamo fatto gli errori commessi in Val Susa per la Tav”. Ma quale condivisione! Il tavolo di pilotaggio è stato un esempio di svuotamento della democrazia, di disinformazione e di malafede! E intanto alcuni sindaci stanno mettendo mano ai piani regolatori per consentire edificazioni selvagge, come a Marentino, che la stessa Regione cerca di bloccare perché esclusivamente speculative, come a Moriondo e Arignano.
3) La Tangenziale Est non avrebbe alcun effetto positivo sulla mobilità degli abitanti. Non si tratta di una strada tangenziale a Torino e quindi legata alla soluzione del nostro principale problema, cioè la mobilità pendolare che intasa nelle ore di punta la SR 590 tra il Gassinese e la città e la strada del Traforo del Pino tra il Chierese e la città, ma di un’autostrada di raccordo tra la Torino-Piacenza e la Torino-Milano. Non facciamoci prendere in giro! Saitta infatti alla conferenza stampa non ha più fatto alcun accenno, per palese infondatezza, alla Tangenziale Est come risolutrice del problema della mobilità pendolare, ma ha invece testualmente affermato: “Così chi proviene da Milano e vuole andare a Savona non deve più fare il giro”!. (della tangenziale esistente). Risibile! I milanesi, così come i novaresi, i biellesi e i vercellesi ecc., ecc., se vogliono andare a Savona non hanno che da prendere l’autostrada Gravellona-Voltri e quella dei Fiori, in modo molto diretto. Ricordiamo che il Piemonte ad oggi è la regione con il maggior numero di chilometri di autostrade in Italia, ed è anche la prima in rapporto al numero di abitanti e all’estensione del territorio. Ricordiamo inoltre che la stessa Provincia fino a pochi anni fa riteneva irrilevante la realizzazione della tangenziale Est al fine di decongestionare il traffico sul sistema tangenziale esistente, considerando prioritario invece l’asse di corso Marche. Oggi ha deciso che tutto è prioritario! Per intanto la Tangenziale Est costerebbe (e sappiamo come vanno a finire le stime preventive) un miliardo di euro, di cui un 40% con finanziamento pubblico e il resto con project financing, cioè sempre a carico seppure indirettamente del contribuente (dichiarazione di Borioli alla conferenza stampa)! Per intanto i lavori per il Sistema ferroviario metropolitano (quello sì veramente utile alla soluzione della mobilità pendolare) sono fermi al palo per mancanza di fondi. E, nel piccolo, la Provincia non ripara i danni delle strade locali colpite dal maltempo nel dicembre scorso, come la Castiglione-Chieri, la Rivalba-Vernone e tante altre, la cui manutenzione è tra i suoi doveri istituzionali. Preferisce riempirsi la bocca di opere di dubbia utilità!
4) La Tangenziale Est serve essenzialmente a chi la costruisce. In Piemonte parliamo del Gruppo Gavio, le cui società progettano, costruiscono e contemporaneamente sono concessionarie e gestiscono la quasi totalità dei chilometri di autostrade della regione, Torino-Milano, Torino-Bardonecchia, Traforo del Frejus, Torino-Piacenza, Torino-Quincinetto e Quincinetto-Aosta, Traforo del Monte Bianco, bretella Ivrea-Santhià, e naturalmente l’intero sistema tangenziale torinese, la cui concessione scade nel 2016, guarda caso in concomitanza con i lavori della Tangenziale Est. E, aggiungiamo, si parla di una Tangenziale su cui dovrebbero transitare in previsione i tir provenienti dai vari centri logistici sempre progettati, costruiti e gestiti dalle società del Gruppo Gavio. E il Gruppo Gavio è stato tra il 2005 e il 2007 il maggior finanziatore privato dei maggiori partiti politici del Piemonte.
Nonostante la disinformazione e la malainformazione, l’opposizione alla Tangenziale Est si sta sviluppando nel territorio e nell’opinione pubblica. Prova ne è, tra l’altro, che in vista delle prossime elezioni amministrative stanno sorgendo in molti comuni della nostra zona liste civiche nel cui programma si parla esplicitamente di difesa ambientale del territorio e di opposizione alla Tangenziale. Il Coordinamento No Tangest solidarizza con loro e intanto si impegna a lanciare nuove iniziative.

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