lunedì 18 maggio 2009

CONTRO LA CRISI E CONTRO IL RAZZISMO È ORA DI SCEGLIERE DA CHE PARTE STARE!


MANIFESTAZIONE NAZIONALE MIGRANTI - MILANO 23 MAGGIO - ore 14.30
PIAZZA DUCA D’AOSTA (Stazione Centrale)

Il Governo si appresta ad approvare il ddl sicurezza ricorrendo al voto di fiducia: reato di clandestinità, istituzionalizzazione delle ronde, prolungamento dei tempi di detenzione nei CIE, necessità del permesso di soggiorno per tutti gli atti di stato civile, permesso di soggiorno a punti, idoneità abitativa per il cambio di residenza e registro per i senza fissa dimora, alcuni dei punti previsti.
SEGUONO DECINE DI ADESIONI
Intanto la crisi colpisce duro e tutti: donne e uomini, italiani e migranti. Il governo risponde alla crisi producendo e sancendo differenze. È razzismo istituzionale: la legge Bossi-Fini e il “pacchetto sicurezza” inseguono il sogno di una forza lavoro usa e getta condannando i migranti e le migranti alla perenne espellibilità.

Tra i lavoratori, i precari con contratti a termine e senza garanzie sono messi alla porta per primi. Tra i lavoratori, i migranti vivono una doppia precarietà, sanno che il permesso di soggiorno non sarà rinnovato, la clandestinità è una minaccia più vicina, l’espulsione una possibilità sempre presente. Per questo è ora di scegliere DA CHE PARTE STARE.

La crisi mostra spietatamente che lo sfruttamento non conosce differenze: tutti hanno mutui e affitti da pagare. Il razzismo istituzionale impedisce però ai migranti di sperare persino nelle già povere “misure anticrisi”. Ammortizzatori sociali, piani edilizi, bonus bebè non li riguardano: devono solo pagare. Per questo è ora di scegliere DA CHE PARTE STARE.

Contro i colpi duri della crisi e del razzismo istituzionale, la risposta deve essere altrettanto forte. È ora di scegliere DA CHE PARTE STARE, e tutti e tutte siamo chiamati in causa. Le organizzazioni autonome dei migranti, che in questi anni hanno tenuto alta la lotta contro la legge Bossi-Fini, le associazioni e i movimenti antirazzisti, i sindacati, tutti siamo tenuti a schierarci contro questa politica del razzismo. Fino a quando i migranti saranno esposti al ricatto, tutti saranno più ricattabili. È tempo di ritessere il filo della solidarietà, di avviare in ogni territorio una nuova grande azione concreta di lotta capace di opporsi a un attacco alle condizioni di vita che colpisce prima di tutto i migranti, ma non solo.

Chiediamo:

- che i permessi di soggiorno siano congelati in caso di licenziamento, cassa integrazione,

mobilità, sospensione dal lavoro;

- che i migranti, così come tutti quei lavoratori che non usufruiscono di ammortizzatori,

partecipino alla pari di ogni altro lavoratore a ogni misura di sostegno e vedano salvaguardati i

contributi che hanno versato;

- che i migranti e tutti i lavoratori possano rinegoziare i loro mutui in caso di perdita del lavoro;

il blocco degli sfratti per tutti i lavoratori e le lavoratrici nella stessa condizione, perché

sappiamo che un migrante senza contratto di locazione è un lavoratore clandestino;

- il mantenimento del divieto di denuncia dei migranti senza documenti che si rivolgono alle

strutture sanitarie e della possibilità di registrare la nascita dei loro figli;

- il ritiro della proposta di un permesso di soggiorno a punti e di qualunque tipo di “contributo”

economico, sia esso di 80 o di 200 €, per le pratiche di rinnovo dei permessi;

- il blocco della costruzione di nuovi centri di identificazione ed espulsione, l’utilizzo dei fondi

stanziati per iniziative a favore di tutti i lavoratori colpiti dalla crisi, la cancellazione di ogni

norma che preveda l’allungamento dei tempi di detenzione, la chiusura dei CIE;

- la garanzia di accesso al diritto d’asilo e il blocco immediato dei respingimenti alla frontiera in

attesa della promulgazione di una legge organica in materia.

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