martedì 22 luglio 2008

Berlusconi e i rifiuti di Napoli: quattro mesi di bugie

Berlusconi e i rifiuti di Napoli: quattro mesi di bugie

di Teresa Scherillo (makia)

Nel capoluogo campano il Consiglio dei Ministri annuncia la risoluzione alla crisi. Tutto sparito, come per magia? Una città linda e pinta, senza più “monnezza”? Vediamo

L’ aveva detto che bisognava lanciare segnali di ottimismo, ma come al solito, per Napoli, si tratterà solo di segnali di fumo. “L’ emergenza rifiuti è finita e la scommessa è vinta, la città è pulita. Le strade sono sgombre dalla spazzatura, l’ arretrato è smaltito. Riecco Napoli, finalmente : bella e possibile. E soprattutto pulita“. E noi come nel poker andiamo a vedere.

L’ incognita-inceneritori

L’ unico inceneritore che non è nemmeno ancora completato è sempre lo stesso. Quello di Acerra. Ancora da sciogliere pure il nodo sull’ affidamento della sua gestione a privati. Chi e quando ? Gli altri progetti restano sulla carta e soprattutto c’è ancora da individuare quello cosiddetto di città, dopo la bocciatura da parte dei tecnici di Bertolaso del sito di Agnano proposto dalla Iervolino.

Le discariche

La cava di Chiaiano è stata militarizzata, ma da qui a diventare una discarica a tutti gli effetti, ne passerà di tempo. Intanto continuano le proteste dei Comitati che proprio in questi giorni hanno occupato il Duomo di Napoli. Aperte, invece, le discariche di Savignano Irpino (Av) e Sant’Arcangelo Trimonte (Bn), realizzate di fatto dal Commissario De Gennaro e che rappresentano la boccata d’ossigeno che ha permesso di liberare le strade da 35mila tonnellate di rifiuti. Ma attenzione, perché se è vero che centro storico, monumenti e strade principali appaiono sgombre dai rifiuti, basta spostarsi di qualche metro, in qualche quartiere meno frequentato per ritrovare intatti i cumuli di immondizia. Per non parlare dell’ immediata periferia di Bagnoli e Ponticelli (ma qui non hanno nessuna Sofia Loren che possa fare un appello come per Pozzuoli ) e della provincia vesuviana. Quantizzando, stiamo parlando ancora di più di 9 mila tonnellate di rifiuti ancora per le strade, più ulteriori 40 mila tonnellate che giacciono a macerare sotto il solleone nei siti di stoccaggio provvisori. Vale a dire che non essendo ufficialmente delle discariche non sono controllati dall’Esercito e dunque il tipo di rifiuto ( tossico, radioattivo, ecc. ) che vi può essere depositato può mettere a rischio la salute pubblica.

L’ incognita-raccolta differenziata

Doveva essere una sperimentazione, quella della raccolta porta a porta partita da un paio di settimane e che sulla carta doveva coinvolgere 19.000 persone. Cioè l’ equivalente di un solo quartiere napoletano : i Colli Aminei. Invece sta diventando una lotta senza quartiere tra l’Asìa, la municipalizzata per i servizi di igiene ambientale, e l’assessore regionale all’ ambiente Ganapini, già presidente di Greenpeace Italia.

INIZIO IN SALITA - Partita con tutta la lentezza che necessitano le situazioni di emergenza come quella sui rifiuti della regione Campania, continua sfiorando addirittura il ridicolo. E i comitati cittadini che si battono per attuare la differenziata avevano addirittura chiesto l’ estensione ad almeno centomila unità. Dietro le polemiche come al solito ci sono i fondi, per laprecisione 30 milioni di euro da dividersi tra Napoli e Caserta stanziati dalla Regione Campania e finalizzati a sostenere lo start-up, ad acquistare automezzi, compostiere domestiche e contenitori. E’ per questo che Ganapini ci va giù pesante quando afferma che il piano napoletano per la differenziata è ridicolo “non c’è bisogno di una sperimentazione per 20 mila abitanti che già ci risulta fanno la differenziata raggiungendo una buona percentuale. C’è bisogno che Napoli tutta passi alle pratiche civili e normali in Europa. Gli fa eco il Sindaco che difende a spada tratta municipalizzata, progetto e fondi “di raccolta differenziata — ha replicato stizzita — parli solo chi può farlo e quindi l’Asìa. Ho già chiesto agli altri, cortesemente, se non sanno, di non parlare “. Parlare no, ma dare uno sguardo nel quartiere si può ?

FINE… IN SALITA - Due assistenti dell’ assessore Ganapini esperti in materia, uno dei due nel 2002 preparò un piano di raccolta differenziata porta a porta per l’Asìa che comprendeva l’intero comune di Napoli, un piano che costò un milione di euro e che non è mai stato messo in atto, sono andati a verificare di persona. La situazione che hanno trovato è di massima confusione. In tutte le strade interessate ci sono ancora cassonetti e campane (l’ annuncio era stato appunto : niente più cassonetti e campane) pieni zeppi di materiale, con buste ancora a terra. Nessuno passa a ritirare l’ organico per il quale i commercianti erano stati dotati di bidoncini e buste biodegradabili. Con il risultato che tutto l’ umido invece di essere ritirato tre volte alla settimana, marcisce sotto il sole. Non sono stati ancora consegnati a tutti i contenitori del porta a porta. Laddove sono stati consegnati spesso non sono adeguati. La loro denuncia ha di fatto innescato ulteriori polemiche con qualche consulente dell’Asìa tanto da paventare addirittura minacce e querele. Come se non bastasse, si è innescata pure una diatriba tra i vigili urbani che vogliono che i bidoni siano posti all’interno degli esercizi commerciali, pena multa salata per occupazione di suolo pubblico, e l’ASL che vuole che il bidone dell’organico venga posto fuori dagli esercizi commerciali, pena multa salata per violazione delle norme igienico-sanitarie.

La vera beffa

Forse non tutti sapranno che di fatto, il decreto sui rifiuti approvato d’urgenza dal Parlamento obbliga la Campania a restituire allo Stato i fondi stanziati per l’ emergenza. Una vittoria tutta della Lega che ne aveva fatto esplicita richiesta. La Campania, invece, è indietro tutta. La crisi esiste ancora, solo che ripulite le strade del turismo, non fa più notizia, nemmeno all’ estero. L’operazione “ rifiuti sotto il tappeto “ è perfettamente riuscita. Vediamo se gli annunci riusciranno a far risalire il gradimento del Premier dopo le ultime vicissitudini. E Bassolino ringrazia.

1 commento:

Anonimo ha detto...

...abito nel centro storico di Napoli, via S.Grgorio Armeno, la via dei pastori...qui e in tutto il centro storico e in tutto il centro napoletano la monnezza non l'abbiamo mai vista....neanche nei momenti di massima emergenza......voglio dire che la facciata è stata sempre mantenuta pulita come ora, anche quando la televisione faceva vedere cose aberranti.......
c'è qualcosa in più, qualcosa di peggio, direi....tutto concertato a tavolino...tutto previsto...passo passo...ognuno ne ha avuto vantaggio, berlusconi e bassolino che avrà tempo di ripulirsi la facciata prima delle regionali....
tutto a danno della gente......con la benedizione del neonato PD che ha voluto salvare la parte peggiore...........bassolino!!!!!