mercoledì 2 dicembre 2009

“Dall’autunno del 2009 all’autunno caldo del ’69 Andata e ritorno”



Il seminario organizzato da Sinistra Critica di Torino “Dall’autunno del 2009 all’autunno caldo del ’69 Andata e ritorno”, articolato in 4 assemblee di discussione, sta per arrivare alla quarta e ultima tappa il 10 dicembre alla sala polivalente di via Negarville a due passi dallo stabilimento di Mirafiori, quella dedicata ai cambiamenti della realtà produttiva ed operaia della città fabbrica, la Fiat.
I dibattiti già svolti hanno suscitato un notevole interesse in diversi settori di militanti sindacali e politici e registrato una partecipazione complessiva di oltre 160 persone: non solo vecchi quadri del movimento operaio torinese, ma parecchi attivisti sindacali di oggi e anche un certo numero di giovani, se pure ancora limitato.
Nel primo seminario le relazioni di Moscato sulle gabbie salariali e sulle lotte che 40 anni fa determinarono il superamento delle divisioni dei lavoratori, costruendo un forte blocco di classe e quella di Passarino sulle pesanti divisioni che attraversano oggi il movimento operaio, che il protocollo di gennaio e i contenuti dell’accordo separato vogliono ancora approfondire in un progetto di sconfitta storica della classe lavoratrice, hanno permesso di comprendere non solo la gravità della situazione, ma anche l’importanza del lavoro per costruire le resistenze sociali e la posta in gioco della battaglia che stiamo conducendo.
Il secondo seminario, introdotto da Beppe Bivanti, delegato sindacale storico della Microtenica, una fabbrica molto sindacalizzata e militante, a cui sono seguiti gli interventi di compagne e compagni del commercio, delle poste, della sanità e dei metalmeccanici, ha messo in luce lo spessore e la dimensione qualitativa e quantitativa delle conquiste strappate (una vera e propria rivoluzione materiale e culturale) e contemporaneamente quanti elementi di quella stagione siano andati persi. Alla conclusione del dibattito però tutte e tutti eravamo più consapevoli di quel che ancora resta di conquiste e di diritti che, non a caso, la borghesia vuole distruggere pressata dalle dinamiche della crisi e dalla volontà di porre fine alla “anomalia” europea.
Il terzo dibattito introdotto da una ampia relazione di Nino de Amicis, sulla nascita e lo sviluppo dei consigli e della FLM, a cui sono seguiti interventi di delegati sindacali degli anni ’70 e di oggi, ha costruito uno sguardo di insieme sull’intero decennio degli anni ’70, sulla forza delle avanguardie e del movimento del consigli, dei suoi rapporti con i sindacati e i loro apparati, in altri termini, le virtù e le debolezze di una larga avanguardia operaia che, con la propria capacità di iniziativa, ha segnato la storia del paese fino alla sconfitta della Fiat.
In questo contesto Sinistra Critica ha organizzato una ulteriore assemblea in una realtà come quella di Settimo torinese, città della cintura a forte vocazione industriale, oggi colpita da pesanti processi di ristrutturazione, a cui hanno partecipato una cinquantina di operai. Il tema del dibattito era la crisi occupazionale in Piemonte. Introdotto da Ezio Elia delegato della New Holland, (una azienda della Fiat, generosa sponsor della Juventus, oggi coi lavoratori in cassa integrazione straordinaria dopo un anno di cig ordinaria) e concluso da Gigi Malabarba, Il dibattito, grazie agli appassionati interventi di numerosi operai di diverse aziende in crisi, ha permesso un reale approfondimento della natura strutturale della crisi capitalistica, sull’uso che ne fanno i padroni e su quali obbiettivi si debba provare a costruire l’unità e il coordinamento delle lotte.
Sono queste le modalità con cui Sinistra Critica prova da affinare i suoi strumenti di intervento ed aiutare il movimento dei lavoratori a costruire un fronte di resistenza alla crisi.

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