mercoledì 16 dicembre 2009

CONTRO LA CRISI UNIRE LE LOTTE CACCIARE IL GOVERNO E LE SUE POLITICHE



A dispetto delle bugie del governo e dei giornali la crisi economica del capitalismo non è finita, ma solo ora comincia a dispiegare gli effetti sociali più drammatici; le statistiche ufficiali registrano già due milioni di disoccupati e l’onda di piena dei licenziamenti si sta per abbattere sul paese.
Solo nella provincia di Torino molte decine di migliaia di lavoratori sono in cassa integrazione; i salari sono sempre più taglieggiati e centomila dipendenti vedranno una tredicesima azzerata o ridotta all’osso.
Due miliardi e 300 milioni di euro persi per i lavoratori.

Finora è mancata una iniziativa generale, un movimento unitario di tutta la classe lavoratrice per difendersi dall’assalto del padronato e di un governo che sta tagliando i fondi alla scuola, ai servizi pubblici e che utilizza i soldi del TFR dei lavoratori per finanziare (malamente) la sanità; che ha usato i soldi dello stato non per difendere coloro che vivono del proprio lavoro, ma per alimentare con miliardi di euro le banche e le aziende che così hanno ripreso far profitto sulla pelle dei lavoratori.

LE NOSTRE VITE VALGONO PIU DEI LORO PROFITTI
Le nostre vite, il futuro dei nostri figli, i nostri salari, devono valere più
dei profitti e delle rendite dei padroni.
Occorre cacciare il governo Berlusconi, ma anche e soprattutto le sue politiche.
Bisogna unificare le mille lotte in corso, impedire che le aziende chiudano o spostino le produzioni.
Bisogna impedire che i padroni dividano i lavoratori italiani da quelli migranti. Solo l’unità di tutte le lavoratrici e i lavoratori, può darci la forza per difendere i nostri diritti.
Bisogna che i sindacati che rifiutano di essere complici dei padroni (come invece lo sono Cisl, Uil, Ugl, Fismic…) prendano una iniziativa unitaria per una assemblea di tutte le fabbriche della provincia e della regione che sono colpite dalle ristrutturazioni o sotto minaccia di chiusura, per costruire una piattaforma di lotta capace di rispondere ai bisogni dei lavoratori.

Gli obbiettivi da rivendicare devono preservare il reddito e l’occupazione:
un salario che permetta di vivere decentemente e un salario sociale per quelli che sono senza lavoro;
il blocco dei licenziamenti;
Il prolungamento della cig oltre le 52 settimane, ma anche una maggiore integrazione salariale;
la distribuzione del lavoro esistente tra tutti quelli che ne hanno bisogno senza perdita salariale;
il passaggio al settore pubblico delle aziende che chiudono o licenziano.
Per questo serve una mobilitazione unitaria, uno sciopero generale che faccia convergere le tante lotte in corso, la difesa del contratto nazionale, ma anche le mobilitazioni della scuola, dei lavoratori pubblici, degli studenti, dei migranti.
Sabato 19 dicembre si svolgerà a Settimo una manifestazione contro la crisi per la difesa dell’occupazione e dei salari. L’appuntamento è in piazza della Libertà, davanti al Municipio alle ore 9,30. PARTECIPATE TUTTI.
La manifestazione è organizzata dal Coordinamento contro la crisi: operai Iveco, Cnh, Pirelli, Antibioticos;RSU Fiom, Sdl, Rdb; Sinistra Critica e circoli di zona del Prc.

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