giovedì 17 giugno 2010

No al modello Pomigliano Una proposta unitaria alla sinistra


Appello di Franco Turigliatto e Flavia D'Angeli, portavoce nazionali di Sinistra Critica
Un incontro della sinistra per contrastare l'accordo separato e costruire un'iniziativa la più unitaria possibile

La Fiat ha posto ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali a Pomigliano un diktat brutale e un ricatto vergognoso: "o accettate le mie condizioni e vado in un altro paese". Ennesima dimostrazione di un'arroganza padronale ma anche la volontà di andare all'incasso dei rapporti di forza sociali oggi del tutto sfavorevoli ai lavoratori e alle lavoratrici. Pesa il fallimento recente della sinistra - scomparsa dal Parlamento anche per essersi alleata alla "borghesia buona" di Marchionne - pesa l'inadeguatezza della Cgil a fronteggiare un attacco di tale portata e pesano anni e anni di batoste subite dai lavoratori che ne hanno fiaccato capacità di resistenza e consapevolezza dei propri interessi.

L’attacco parte da Pomigliano, dove i lavoratori sono più in difficoltà per il lunghissimo periodo di cassa integrazione, ma il futuro prospettato agli operai campani è quello che vogliono imporre a tutti i lavoratori Fiat, anzi a tutti i lavoratori italiani.

Nello stesso tempo la manovra finanziaria di Berlusconi, Tremonti, Draghi e Marcegaglia, è un decreto di lacrime e sangue, costruito e propagandato con lo scopo di dividere i lavoratori del settore privato da quelli pubblici, cioè di impedire una risposta unitaria e massiccia del mondo del lavoro.

Sinistra critica sostiene la battaglia condotta in solitudine dalla Fiom - ma anche dal sindacalismo di base, da sempre in prima fila nel fronteggiare l'attacco Fiat - e ne appoggia sia l'indizione di sciopero generale di 8 ore per il 25 giugno sia la proposta di un'assemblea dei delegati Fiat da tenersi a Pomigliano.

Ma come sinistra politica occorre fare di più, dare un segnale di utilità sociale e di consapevolezza della partita in gioco. Per questo proponiamo a tutte le forze che si riconoscono in questa battaglia di dare un contributo a un movimento forte unitario e dal basso contro l'accordo, a difesa dei diritti e della dignità del lavoro, per cercare di organizzare una riposta adeguata a quel "modello Pomigliano" oggi voluto dalla Fiat e che rappresenta un modello molto pericoloso per i lavoratori e le lavoratrici di questo paese. A partire dall'organizzazione delle manifestazioni per il 25 giugno, da tenere anche a Pomigliano.
Roma, 16 giugno 2010

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