domenica 7 ottobre 2012

Gli studenti raddoppiano

Dopo le botte della polizia di venerdì scorso la mobilitazione non si ferma. Il 12 ottobre ci sarà la giornata indetta dall'Uds ma in questi giorni si stanno preparando nuovi appuntamenti





Il 5.10.12 la città di Roma è stata invasa dagli studenti dell’Assemblea Cittadina dei licei romani.

Questa data è nata dall’assemblea in Val di Susa, convocata dalla rete nazionale studaut, dove gli studenti di tutta l’Italia hanno sentito l’esigenza di scendere in piazza, per esprimere un’opposizione sociale reale al governo Monti e alle politiche di austerity che stanno sempre più strette a tutta la cittadinanza. Le istituzioni sottolineano continuamente la mancanza di fondi per l’istruzione mentre lo stato spende 500 milioni per cacciabombardieri e 2 cm di Tav corrispondono a una borsa di studio universitaria, legittimando queste scelte come tecniche e non politiche.

In un quadro di drammatica trasformazione politica, la scuola rimane ancora una volta un luogo di costruzione e progettazione, opposizione e conflitto.



Gli studenti infatti contrastano le politiche di questo sistema scolastico e se ne riappropriano dall’interno vivendo le proprie scuole e creando dal basso controcultura attraverso cineforum, mercatini di libri a prezzi popolari, ecc… per dare una risposta concreta alla crisi, producendo momenti di riflessione e conflitto.

Queste iniziative si oppongono al progetto di scuola-azienda che questo governo, come il precendente, vuole realizzare attraverso il DDL Aprea e i test Invalsi, che mirano esclusivamente ad un’appiattimento culturale generale e alla costruzione di una scuola che premi il merito e ignori i problemi.



Il tentativo della questura di Roma è stato quello di impedire che gli studenti raggiungessero il centro storico per manifestare la loro rabbia davanti ai palazzi del potere, opponendosi fisicamente, con uno sproporzionato impiego delle forze “dell’ordine”, al regolare svolgimento del corteo.

Nonostante ciò, gli studenti non si sono arresi e fino all’ultimo hanno portato in piazza la loro determinazione. I manifestanti infatti, estenuati da una pessima gestione della piazza da parte della questura, che aveva il palese intento di emarginare e minimizzare la protesta, hanno tentato di riappropriarsi ancora una volta delle proprie strade. Nei pressi di Porta Portese, i soggetti che giorno dopo giorno militarizzano la nostra città hanno risposto all’iniziativa degli studenti non con semplici cariche di alleggerimento, inadeguate soprattutto contro un corteo costituito prevalentemente da minorenni, ma peggio, con una vera e propria esplosione di violenza verso gli studenti, minacciando, picchiando, manganellando, arrivando addirittura ad arrestare un quindicenne estraneo ai fatti, trascinandolo per terra.



Dopo lo scontro e dopo essersi assicurati dell’imminente rilascio del ragazzo, il corteo non si è comunque arrestato ed ha ripreso il percorso fino a Piramide, dove al momento dello scioglimento ha pubblicamente denunciato la gravità dei fatti avvenuti in precedenza.



Gli studenti oggi non si sono fatti intimorire dalla gestione tirannica del sindaco Alemanno, della città, ma anzi hanno avuto la dimostrazione del fatto che l’unica risposta che il governo e le istituzioni sanno dare è di tipo poliziesco e militare.



LA VOSTRA REPRESSIONE NON FERMERA’ LA NOSTRA VOGLIA DI LOTTARE, QUESTO NON E’ CHE L’INIZIO



Studenti Medi in Mobilitazione



La giornata del 12 ottobre indetta dall'Uds



Il 12 ottobre noi studentesse e studenti italiani scenderemo in piazza in tutta Italia per riprenderci la parola. Inonderemo le piazze del nostro Paese con le nostre idee per cambiare la scuola e la società. Grideremo a gran voce il nostro dissenso verso i tentativi di privatizzare definitivamente le nostre scuole, idea che potrebbe concrttizzarsi se venisse approvato il PdL 953, ex Aprea. Con questo non solo verrebbero introdotti i privati nelle nostre scuole, che potranno decidere cosa farci studiare in base ai loro interessi, ma verrebbe depotenziata la rappresentanza studentesca e la qualità delle nostre scuole verrà giudicata in base ai parametri INVALSI, che gli studenti contestarono per la loro inefficacia e pericolosità.



Il 12 ottobre sarà una giornata nella quale ribadiremo l’esigenza di una legge nazionale sul diritto allo studio che garantisca a tutt* borse di studio, un reddito per i soggetti in formazione, misure per l’integrazione e formazione permanente. Rigettiamo la becera ideologia meritocratica che esclude e premia i pochi mentre la maggioranza non riesce a sopportare i costi per poter studiare, tra libri, trasporti e materiale.

Saremo in piazza per chiedere a gran voce un nuovo piano per l’edilizia scolastica, una didattica alternativa, referendum studenteschi, valutazione narrativa e commissioni paritetiche studenti-docenti. Chiediamo questo perché vogliamo che le scuole sia effettivamente a misura di studente, sicure, aperte, palestre di cittadinanza e democrazia.



Ogni anno ci chiedono contributi volontari per garantire in parte il funzionamento quotidiano delle scuole, mentre si continuano ad assegnare ingenti investimenti verso le private, verso le scuole dell’élite. Vogliamo nuovi investimenti nella nostra scuola pubblica affinché sia veramente di qualità e libera.

Crediamo che sia giunta l’ora di aprire una discussione su quale ruolo debbano avere i saperi nella nostra società, se continuare a lasciarli schiavi del profitto o se vogliamo liberarli per renderli un vero strumento di emancipazione individuale e collettiva.

Lanciamo giornate di assemblee studentesche in tutto il Paese per confrontarci sui nostri bisogni ed esigenze, per organizzarci in vista del 12 ottobre. Apriamo questo percorso perché crediamo che solo con la democrazia e la partecipazione si possano rovesciare le nostre scuole e la società tutta per renderle giuste, inclusive e pienamente democratiche. Saremo la forza propulsiva di cambiamento dal basso.

ORA PARLIAMO NOI!

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