giovedì 27 maggio 2010

Epifani fa lo sciopero


Il segretario della Cgil boccia la manovra, propone Patrimoniale e ri-tassazione dello scudo fiscale e poi lancia la sua mobilitazione: manifestazione nazionale il 12 giugno e poi sciopero di 4 ore, pubblico e privato, con manifestazioni su base territoriale


Salvatore Cannavò
(da Il Fatto quotidiano)
L'ha detto subito che la manovra non gli piaceva, è andato la sera stessa in tv a spiegare la contrarietà della Cgil e oggi si spinge fino a proclamare lo sciopero generale. «Lo proporrò al direttivo nazionale del 7 giugno e sarà di 4 ore con manifestazioni territoriali sia del lavoro pubblico che del privato». La Cgil sceglie dunque un'opposizione chiara alla manovra e si distanzia da Cisl e Uil ma non rinuncia nemmeno a indicare soluzioni alternative. E tra queste Epifani raccoglie due ipotesi avanzate ieri da Peter Gomez sul nostro giornale: ritassare lo scudo fiscale e istituire una forma di Patrimoniale.

Nella conferenza stampa convocata presso la Cgil, il segretario della Cgil ribadisce il giudizio espresso a caldo sulla Finanziaria: «So bene che serve il risanamento ma questa manovra non va bene; colpisce i lavoratori, pubblici e privati e non tocca i redditi medi e medio alti, diversamente da quanto fatto da Zapatero in Spagna o dallo stesso Cameron in Gran Bretagna». Inoltre, aggiunge, «è una manovra che non contiene alcuna riforma e che finirà per deprimere l'economia in generale e l'occupazione in particolare». Quindi la Cgil, sceglie di mobilitarsi e per dare l'annuncio il segretario della Cgil si fa accompagnare dalla segreteria generale della Funzione pubblica, Rossana Dettori e dal segretario della Flc, il sindacato Scuola, cioè le due categorie più colpite.

La prima giornata di mobilitazione sarà una manifestazione nazionale del lavoro pubblico, fissata a Roma per il 12 giugno, un sabato, all'insegna dello slogan "Solo sulle nostre spalle". Ma prima ci sarà un'altra manifestazione, stavolta a Milano il 2 giugno, convocata per difendere la Costituzione e che sarà anche una manifestazione anche di difesa dei diritti. Poi, entro giugno, lo sciopero generale pubblico e privato, di quattro ore, con manifestazioni territoriali.

Ma stavolta Epifani sceglie anche di dare centralità alle alternative e recupera le proposte pubblicate ieri dal Fatto - ritassare chi ha "scudato" i capitali portati illecitamente all'estero e istituire una Patrimoniale del 3 per mille sui patrimoni superiori a 5 milioni di euro- ampliandone il raggio d'azione. «Proponiamo di ritoccare del 2% la tassa sui capitali reimportati in Italia (Gomez propone il 5%, ndr.) ma anche un prelievo come addizionale di solidarietà per i giovani, sui redditi superiori ai 150 mila euro e la reintroduzione dell'Ici per i redditi superiori ai 90-100 mila euro». Infine, rispondendo al Fatto, Epifani ha auspicato «l'introduzione di una imposta sui grandi patrimoni e sulle grande ricchezze sul modello francese», oltre alla armonizzazione "europea" della tassazione sulle rendite finanziarie.

Insomma, una linea dura che ha un obiettivo preciso: indurre il governo a cambiare la manovra, introducendo elementi evidenti di «equità» perché comunque la Cgil, ha spiegato ancora il segretario generale, «è disposta a fare sacrifici» e si riconosce nelle parole di Napolitano. Per questo l'iniziativa autonoma non vuole essere «contro» Cisl e Uil a cui si propone di lavorare insieme per ottenere risultati sui punti condivisi. Resta da vedere se tale impostazione sarà accolta più o meno bene dal Pd che finora ha balbettato e che ora si trova di fronte alla prospettiva dello sciopero generale. E resta da vedere quale sarà lo sbocco finale.

Dal canto loro, Cisl e Uil mantengono un atteggiamento molto più disponibile rispetto alla manovra e soprattutto rispetto a Tremonti, quasi a auspicare il rafforzamento politico e di "premiership" del ministro dell'Economia. Lo dimostra anche la reazione alla nostra richiesta di pronunciarsi su Patrimoniale e scudo fiscale. La Cisl, in realtà, non ci ha risposto mentre la Uil, per bocca del suo segretario confederale Paolo Pirani, non ci ha nascosto una certa freddezza. «Non sono contrario a un contributo di solidarietà» dice Pirani, ma questo non risolve la maggiore priorità «che resta la riduzione della spesa pubblica». Freddo anche sulla Patrimoniale perché bisognerebbe cominciare «da una riforma complessiva del fisco a partire da una tassazione che sposti il prelievo «dalle persone alle cose». Un approccio molto in linea con le posizioni del ministro Tremonti.

Chi non ha dubbio alcuno è invece Carlo Podda, esponente della minoranza interna Cgil e, prima del congresso, segretario della Funzione pubblica. «La Patrimoniale l'avevamo indicata nel nostro documento congressuale e quindi per noi è un invito a nozze. Quanto allo sciopero generale, Podda ritiene che sia «inevitabile» ma che non muterà l'approccio della minoranza interna, perché le divergenze di strategia con Epifani restano.

«L'ipotesi di una patrimoniale e di tassare gli evasori è una proposta di sano buon senso» dice dal canto suo Pierpaolo Leonardi, dell'esecutivo nazionale Usb, il nuovo sindacato di base «ma non dimentichiamo che uno dei problemi principali della crisi italiana e internazionale è costituito dal mondo bancario e finanziario contro il quale manifesteremo il 28 maggio». L'Usb ha già lanciato la sua manifestazione per il 5 giugno, anche qui di sabato, insieme alla Confederazione Cobas. Rispetto all'ipotesi di sciopero generale, che l'Usb ha già preventivato, Leonardi spiega che un'indizione assieme alla Cgil sarà possibile «solo se c'è una convergenza sulle parole d'ordine».

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