mercoledì 14 maggio 2008

NICOLA E' OGNUNO DI NOI.

Sabato 17 Maggio 2008 dalla Stazione Verona Porta Nuova

Per sconfiggere insieme la paura scendiamo in piazza per svegliare la città che troppe volte ha girato la testa, non deve farlo anche questa volta e mai più.

Mobilitiamoci e riprendiamo la parola prima che l'ipocrisia riscriva anche questa storia.

per una Verona libera dalla paura,
per una Verona libera dall'odio,
per un Verona libera da vecchi e nuovi fascismi,
libera dall'intolleranza, dal razzismo, all'ignoranza
perchè esiste una Verona coraggiosa, aperta, indignata
perchè guardarsi all'interno, riconoscere il male profondo del nostro tempo e della nostra città.

Costruiamo assieme un corteo che attraversi e viva la città in una giornata aperta alle iniziative e ai contributi di tutte e tutti.
Nel 2008 a Verona si muore ancora di fascismo.
Al posto di Nicola poteva esserci ognuno di noi.

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Assemblea cittadina promotrice della manifestazione

per adesioni: adesioni17maggio@gmail.com

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Al posto di Nicola poteva esserci ognuno di noi

Mercoledì alla notizia abbiamo tremato. Un dolore alla pancia, un
presentimento. Mai come ora avremmo voluto essere smentiti. Non è
così. La cronaca riassume drammaticamente la storia di questa città.
Degli ultimi anni ma anche di trent´anni fa. Abel e Furlan. Figli
annoiati della Verona bene che riempivano il loro tempo dando la
caccia a presenze non conformi della nostra città. Avevamo purtroppo
ragione. Cinque ragazzi. Giovanissimi. Chi più chi meno, figli della
Verona bene, legati agli ambiti della tifoseria neo fascista,
militanti o anche semplicemente simpatizzanti alla lontana dei
movimenti o dei partitucoli dell´estrema destra cittadina. Vestiti
bene, all´ultima moda. Alcuni con precedenti recenti, per atti di
razzismo o per problemi allo stadio.
Un certo clima culturale e sociale, alcuni imprenditori politici, un
generale vento che spira ha suggerito un processo di
riterritorializzazione: lasciare, o meglio, non limitarsi alle
periferie, accantonare l´anima stradaiola e la "storica"
attitudine
"antiborghese" per rimpossessarsi del centro città.
Nicola è stato ucciso non perché avversario politico, non perché
rappresentava il nemico, nemmeno perché diverso : migrante,
comunista, gay, zingaro, barbone.. Solo e "semplicemente"
perché
estraneo, non familiare, non compatibile.
A che serve oggi raccontare per l´ennesima volta lo stillicidio di
aggressioni?...Uno stillicidio di aggressioni motivate da "futili
ragioni", spesso nel pieno del centro città. Come gli
accoltellamenti
dell´ estate 2005, come le sistematiche azioni contro i
"diversi" (capelloni, alternativi, mangiatori di kebab,
tifosi del
Lecce...) compiute da una ventina di ragazzi figli della Verona bene,
emerse da un inchiesta della DIGOS nella primavera scorsa. Come la
"cacciata" da piazza erbe, l´autunno scorso, l´episodio non
più
violento ma più emblematico, quando alcuni antagonisti veronesi in
quella piazza per bere lo spritz vennero aggrediti ed espulsi dalla
stessa tra l´applauso generalizzato e pre-politico di decine e decine
di astanti. O come l´ultimo fatto "marginale" in Valpolicella
(il
paese di Nicola) la lettera di una madre sul settimanale locale, del
mese scorso, in cui si cercano testimoni di un´aggressione avvenuta
in un bar , dove un ragazzo di colore giovanissimo è stato massacrato
e ridotto in stampelle (fortunatamente provvisorie) tra cori da
stadio e inni del ventennio, nell´imbarazzante omertà dei clienti,..
Per evitare che si ripeta.
Guardando al futuro. Partendo dalle radici, quelle storiche certo.
Innanzitutto quelle attuali. Il delirio securitario. Da tempo e in
maniera esponenziale con le ultime amministrative un linguaggio si è
imposto. Ci siamo svegliati una mattina ed abbiamo scoperto di essere
in guerra, sotto assedio. Il nemico viene sempre da fuori e fuori
deve tornare. Questo è il linguaggio criminale che succhiano col
latte i figli di questa città.
Caro sindaco, alcune provocazioni....
Dovremmo immaginare che quest´ ultima aggressione sia solo un effetto
collaterale di una ronda autogestita?
Dobbiamo spalleggiare il sindaco nella richiesta di 72 agenti di
polizia per presidiare la notte il Bronx di Piazza Erbe?
Dovremmo concordare con la lega la liberalizzazione della armi di
difesa personale e suggerire a tutti i diversi di questa città di
girare armati?
Noi chiediamo le sue dimissioni perché simbolicamente lei è uno dei
mandanti morali di questa tragedia. Perché riempiendosi la bocca
della parola d´ordine sicurezza ha alimentato una forma di
"insicurezza" che non produce voti, legittimando la libera e
spontanea pretesa di ristabilire il decoro, di ripulire il centro
città e i quartieri dai nemici della presunta veronesità. Perché il
suo successo poggia sull´odio, non vive senza un nemico, alimenta una
guerra irresponsabile le cui conseguenze pagheremo a lungo. Si deve
vergognare per ciò che ha detto e per i silenzi, perché l´acqua che
oggi getta sul fuoco se fosse stato coinvolto un non veronese sarebbe
diventata benzina. Perché non avere detto una parola di condanna sui
maledettamente e sempre uguali pestaggi in centro, ha provocato
quello che è successo a Nicola.
Quante vite rovinate servono per aprire gli occhi?
A cosa è servita la tragedia di Nicola?
Quanto è successo a Nicola non può "capitare"
Quanto è successo a Nicola non può non insegnare
Quanto è successo a Nicola non può ripetersi.

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