giovedì 24 febbraio 2011

La Cgil "decide" lo sciopero generale


Ma il direttivo non fissa la data e dà mandato alla segreteria nazionale di stabilire le modalità della mobilitazione. La maggioranza per la prima volta si spacca, la minoranza si astiene. Landini:"La decisione della Cgil è un fatto importante"


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"Il Comitato direttivo della Cgil decide l'indizione dello scioper generale e dà mandato alla segreteria di deciderne le modalità di proclamazione nei tempi utili per garantirne l'efficacia". E' il dispositivo approvato dal comitato direttivo della Cgil che si è concluso mercoledì 23 febbraio. E in quel "decide" sta il passaggio nuovo perché formalmente il direttivo del maggiore sindacato italiano indice uno sciopero generale anche se dà il mandato alla segreteria. "Un modo per non prendere posizione con nettezza - spiega Fabrizio Burattini del direttivo Cgil - ma anche per portare la decisione di oggi su ipotesi pasticciate come ad esempio uno sciopero di sole 4 ore o cose del genere". La minoranza della Cgil si è astenuta sul voto conclusivo dopo che è stata bocciata la proposta di Giorgio Cremaschi di fissare la data entro il mese di aprile. Un'astensione, ha detto Gianni Rinaldini, portavoce di "Cgil che vogliamo" che diventa un voto favorevole in caso di proclamazione dello sciopero o un voto contrario se si deciderà di ritirarlo.
In ogni caso, il dibattito del Direttivo si è svolto con forti frizioni nella maggioranza dove importanti segretari generali hanno spinto per la convocazione dello sciopero generale - lo Spi, la Flc, l'Emilia Romagna, i Chimici - e altri, come la Camera del Lavoro di Milano, hanno frenato altrettanto fortemente. Una divaricazione della maggioranza che sconta quelli che Maurizio Landini, segretario della Fiom, definisce "I fatti nuovi degli ultimi mesi": il protagonismo della Fiom, la distanza dalla Cisl, l'ostilità costante del governo e la mancata sponda di Confindustria. Fatti nuovi che, dice ancora Landini, aprono "una fase nuova" per cui la decisione del Direttivo nazionale è definita dal segretario della Fiom "un fatto importante".
Tra i fatti nuovi che modificano lo scenario potrebbe esserci il contratto del Commercio. La Filcams non condivide le proposte di Confcommercio che però ha già avviato la fase finale della trattativa con Cisl e Uil. E per la Cgil potrebbe trattarsi di un nuovo accordo separato

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