sabato 12 febbraio 2011

IL VERO SCANDALO E' IL SESSISMO


Una mobilitazione di DONNE contro Berlusconi poteva essere davvero una grande occasione. Più di qualsiasi altra parte politica, l'universo berlusconiano e leghista rende visibile l'uso che si può fare del SESSISMO e del RAZZISMO contro il lavoro subalterno, contro i suoi diritti e le sue conquiste. Il lavoro di donne e immigrati è stato utilizzato per ampliare l'area della precarietà e abbassare il livello di salari e diritti. Ma di questo stato di cose né le donne né gli immigrati sono responsabili. Lo sono invece il sessismo e il razzismo che spesso albergano negli stessi lavoratori di sesso maschile e di nascita e origine italiana. Come agisca il razzismo molte e molti lo sanno, mentre la parola sessismo resta un vocabolo in gran parte sconosciuto.

Noi non manifestiamo per una questione di SESSUALITA', non condividiamo l'impostazione moralistica degli appelli che hanno preparato e lanciato questa manifestazione. L'accoglienza calorosa alle parole del Cardinal Bertone e l'appello alle donne perbene, che fa delle escort il capro espiatorio non ci sono piaciuti. Non abbiamo condiviso il silenzio su tutti gli altri aspetti del sessismo di questo governo, che non sia quello della compravendita di donne. Come al solito l'opposizione parlamentare ha preferito l'alleanza con notabili di partito che alla manifestazione non porteranno che se stessi, all'alleanza con la grande maggioranza delle donne, che quotidianamente sperimentano che cosa significhi essere lavoro salariato femminile.
Noi manifestiamo contro il SESSISMO e l'uso che ne viene fatto per rendere più difficile la vita di chi lavora o cerca lavoro e non lo trova. Delle donne prima di tutto, ma non solo delle donne.

Eppure c'è materia per una resa dei conti. Il governo di destra in maniera esemplare coniuga l'ossequio all' INTEGRALISMO CATTOLICO con quello ai DOGMI del MERCATO con il risultato di rendere più precaria e meno libera la vita delle donne, di moltissime donne, di quasi tutte le donne. La legge 40 contro la fecondazione assistita, il rifiuto di riconoscere diritti a gay-lesbiche-trans, i ripetuti attacchi alla legge sull'aborto e alla sperimentazione e diffusione della pillola 486 in nome della maternità e della famiglia si accompagnano paradossalmente a una perdita di prospettive e diritti che rendono ogni libera scelta di maternità difficilissima o quasi impossibile. E' stata per esempio cancellata la legge che impediva la pratica delle DIMISSIONI IN BIANCO, che consente di licenziare le donne in gravidanza; è stata aumentata di ben 5 anni l' ETA' PENSIONABILE delle lavoratrici del pubblico impiego; si sono diffusi anche per le donne i TURNI di NOTTE; si è estesa la pratica del LAVORO PRECARIO o addirittura GRATUITO, che non consente a ragazze e ragazzi di fare progetti per il loro futuro.

Viene davvero da chiedersi: se non ora, quando? Quando tutta questa materia diventerà consapevolezza generalizzata, organizzazione e lotta? Queste domande interrogano i settori di donne che non hanno condiviso gli appelli e la politica del partito che oggi cavalca il malessere di tante per indirizzarlo nel vicolo cieco della dignità femminile offesa dalle ragazze che “si mettono in fila per il bunga-bunga”. Noi che cosa sappiamo fare di diverso e che abbia un minimo di incidenza ed efficacia?

La manifestazione del 13 può essere un'occasione per riprendere i contatti e le relazioni perdute, non solo, ma anche per prenderne di nuovi perché vi partecipano in tutta Italia molte migliaia di donne che nulla sanno degli appelli e sono mosse solo dall'esigenza di esprimere in qualche modo il loro disagio per lo stato di cose esistente, utilizzando gli strumenti che hanno a disposizione. Perché non proviamo noi a costruire questi strumenti ?

PER L'AUTORGANIZZAZIONE DELLE DONNE
CONTRO IL SESSISMO DELLA POLITICA TUTTA
PER RESTITUIRE A DONNE E UOMINI UN FUTURO

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