mercoledì 26 agosto 2009

La Delphi, la Bertone, Cosimi e Rossignolo




170 lavoratori senza più alcuna prospettiva lavorativa; 170 famiglie senza più alcun sostentamento e tutto questo purtroppo, grazie anche ad una gestione del nostro governo locale, delle istituzioni e dei sindacati a dir poco superficiale.
Già la scelta di puntare sulla produzione di Suv, quando i maggiori produttori e utilizzatori di questo prodotto, gli Americani, cambiavano strategia e puntavano sulla produzione di automobili non inquinanti e a basso costo, vista la crisi, ci era sembrata un pò…’azzardata.
Altrove…anche non molto lontane da noi, ad esempio a Firenze, si è intrapresa un’altra strada: l’Elettrolux, fabbrica di elettrodomestici con più di 350 lavoratori, si è riciclata in produzioni di pannelli solari…garantendo un prodotto utile ed il lavoro….
Come insegna la Innse si doveva percorrere la via del conflitto e della lotta, chiedendo la requisizione delle aree industriali e, con il sostegno dei lavoratori e della città, optare per produzioni rivolte al risparmio energetico o alla mobilità ecocompatibile.
Ma come si è potuto pensare o credere che il progetto Rossignolo, legato a doppio filo all'acquisizione della Bertone si potesse realizzare senza alcun contatto con le istituzioni e i sindacati torinesi e sopratutto con i lavoratori Bertone, anch'essi a rischio del posto di lavoro?
Come si è potuto pensare o credere che con il solo accordo di istituzioni, banche e sindacati locali, il tutto si potesse considerare fatto?
Ma la cosa ancora più incredibile è che oggi si mostrano tutti stupiti.
Quando l'imprenditore Rossignolo è uscito, in piena campagna elettorale, come un'ariete in favore di Cosimi sindaco, quelli “un po' malfidati” come noi, si sono detti: “se questo imprenditore si sbilancia così, forse deve politicamente qualcosa. Passate le elezioni forse avremo sorprese”.
E con Cosimi ormai sindaco la sorpresa è puntualmente arrivata:
-il progetto ex Delphi “a monte”;
-i 170 lavoratori con “il cerino in mano”

E ora, che fare?

-In primis continuare a garantire la copertura della cassa integrazione;
-lavorare a 360 gradi perché quelle aree non si tocchino, chiedendone la requisizione affinchè rimangano a destinazione industriale;
-individuare per quelle aree, interessi economici e produttivi nei settori emergenti legati alla difesa dell’ambiente e a produzioni di lunga prospettiva con l'obbiettivo di ricollocare tutti 170 i lavoratori.
12 agosto 2009
Sinistra Critica Livorno

Nessun commento: