martedì 24 marzo 2009

Il nuovo numero di Erre


E' uscito il nuovo numero della nuova serie di ERRE. Una rivista tutta nuova, a colori con nuova grafica e formula. Qui di seguito l'editoriale di Salvatore Cannavò e in allegato il sommario. ERRE la potete trovare in libreria oppure chiedere a Edizioni Alegre, C.ne Casilina 72, 00176 Roma (tel. 0645445002). Per abbonamenti (25 euro o più per sei numeri): ccp 65382368 intestato a Edizioni Alegre, soc. coop. giornalistica C.ne Casilina 72, 00176 Roma. Causale: abbonamenti Erre)

Questa rivista ha appena chiuso un suo primo ciclo che ha seguito un ciclo politico ben definito. Nata con il Forum sociale europeo di Firenze nel 2002 - fu presentata alla Fortezza da Basso in quel novembre – è stata la rivista che prese il posto della vecchia Bandiera Rossa per poi accompagnare la nascita di Sinistra Critica prima come componente di Rifondazione comunista e poi come organizzazione autonoma. Ma è anche la rivista che ha cercato, fin dalla nascita come è evidente, di seguire le evoluzioni del movimento “altermondialista” e le sue potenzialità in relazione alla rifondazione di una sinistra anticapitalista in Italia e in Europa. Per questa ragione ha realizzato il Progetto K, una rete di riviste europee accomunate dalla stessa volontà e orientate a occupare lo stesso spazio politico. Di questa vicenda le elezioni politiche dello scorso anno, la nascita stessa di Sinistra Critica o, quella ben più rilevante e importante, del Nuovo partito anticapitalista in Francia rappresentano alcuni punti di snodo e che dicono tre cose almeno.
La prima è che la sinistra alternativa che negli ultimi dieci anni ha visto in Rifondazione comunista un punto di riferimento internazionale – si pensi ai social forum o alla stessa nascita della Sinistra europea - ha chiuso una sua fase con la lezione amara del caso italiano. I tentativi di uscita a sinistra dalla crisi del “secolo breve” si sono infranti sull’altare del governismo fuori tempo e delle analisi frettolose e strumentali. La seconda è che una sinistra di classe non esiste se non recupera un’organicità nuova e tutta da inventare con la composizione attuale del moderno proletariato, con le sue sfaccettature e i suoi segmenti scissi, con una coscienza che mai come in questa fase è stata così distante dalla consapevolezza di essere una classe sociale. La terza indicazione di fase è rappresentata dal futuro e cioè dalla certezza acquisita che la ricostruzione di una soggettività politica coerente avrà bisogno di tempo e di alcune coordinate precise e non episodiche. Ma soprattutto dovrà essere frutto di un processo politico-sociale in cui trovino organizzazione collettiva e si riconoscano almeno tre diverse soggettività. Quella degli attivisti, delle attiviste sociali legati e legate a una dimensione anticapitalista e che si trovano oggi impegnati in diversi fronti: nel sindacalismo di classe, nell’associazionismo, nei vari movimenti sociali e seguono con attenzione i movimenti della sinistra politica e le sue possibilità di riorganizzazione. Quella dei, delle militanti delusi e indignati per lo sciupìo di risorse e di energie che la scelleratezza e la miopia dei vari gruppi dirigenti, in particolare di Rifondazione, ha prodotto. Infine, l’apporto, decisivo e inaggirabile, di una nuova generazione politica che oggi è piuttosto lontana dalla politica, che non vuole sentirne parlare – vedi l’Onda – ma il cui impegno è decisivo per un processo di riorganizzazione.
In questo percorso la discussione, il confronto, l’elaborazione saranno decisivi. E decisivo è lo sforzo, che ha animato e animerà ancora questa rivista, di mantenere un filio di collegamento tra il marxismo critico e le nuove elaborazioni o i nuovi interessi che il moderno proletariato vive in prima persona. Uno sforzo che richiede riflessione e analisi adeguata per i quali una rivista, o una casa editrice come Edizioni Alegre, costituiscono uno strumento centrale.
Per questo ci rinnoviamo e proviamo a rilanciarci. Nuova veste grafica, nuovi contenuti, nuova dimensione più diretta e semplificata perché, appunto, bisogna rivolgersi innanzitutto a energie nuove.
In questo numero diamo una certa importanza alla nascita del Npa francese con un’intervista a Olivier Besancenot che in Francia è considerato l’astro nascente della sinistra, in grado di competere per popolarità con chiunque altro o altra dirigente. Ma non possiamo dimenticare la durezza della crisi con un’intervista speciale a Robert Brenner autorevole economista marxista statunitense. Il Focus è invece dedicato alla Palestina, non tanto alla situazione in loco quanto alle prospettive del movimento di solidarietà messo a dura prova dai recenti bombardamenti su Gaza. Ci occupiamo poi della vicenda di Massimo Fagioli nella sezione Idee e Memoria mentre Corrispondenze dedica uno spazio all’America latina con il Forum di Belém e un’intervista su Cuba.
La rivista costerà meno della vecchia serie, nonostante il colore e l’impaginazione più raffinata. E’ uno sforzo e un rischio che ci prendiamo anche grazie al risultato preventivo dato dai nuovi abbonamenti. Questo significa che sarà una rivista più facilmente diffondibile e la cui distribuzione “militante” può essere rafforzata. Ne beneficierebbe la rivista stessa, ovviamente, ma anche il progetto collettivo che la anima.

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