lunedì 16 febbraio 2009

APPELLO AI MEDICI ED INFERMIERI

Appello a medici ed infermieri perchè non tradiscano il codice deontologico, seguano la loro coscienza e non si facciano intimidire dalle pressioni governative
Dal giuramento d’Ippocrate:Giuro di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o in ragione del mio stato
Sinistra Critica esprime sdegno e preoccupazione per le conseguenze dell' approvazione dell’emendamento 39.306 presentato in sede di esame del DDL 733 all’Assemblea del Senato, volto a sopprimere il comma 5 dell’articolo 35 del Decreto Legislativo 286 del 1998 (Testo Unico sull’immigrazione) che sancisce il divieto di “segnalazione alle autorità”. Il suddetto comma 5 attualmente prevede che “l’accesso alle strutture sanitarie (sia ospedaliere, sia territoriali n.d.r.) da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano”.
Questa norma è presente nell’ordinamento italiano già dal 1995, attraverso l’art. 13, proposto da una vasta area della società civile, del decreto legge n. 489/95, più volte reiterato, voluto ed approvato dal centro destra . La “logica” della norma non è solo quella di “aiutare/curare l’immigrato irregolare”, ma anche quella di dare piena attuazione all’art. 32 della Costituzione, in base al quale la salute è tutelata dalle istituzioni in quanto riconosciuta come diritto pieno ed incondizionato della persona in sé, senza limitazioni di alcuna natura, comprese quelle derivanti dalla cittadinanza o dalla condizione giuridica dello straniero. Il rischio di denuncia contestuale alla prestazione sanitaria creerebbe nell’immigrato privo di permesso di soggiorno una reazione di paura e diffidenza tale da ostacolarne l’accesso alle strutture sanitarie. Questa infame manovra provocherebbe una pericolosa “marginalizzazione sanitaria” di una fetta della popolazione straniera immigrata, aumentando i fattori di rischio per la salute collettiva. L'obbligo di non segnalazione risulta quindi essere una garanzia per la tutela del diritto alla salute. Appare pertanto come una provocazione l’ipotesi di affidare alla libera scelta del personale sanitario se procedere o meno alla segnalazione dello straniero poiché ciò, in contrasto con il principio della certezza della norma, lascerebbe al mero arbitrio dei singoli l’applicazione di principi normativi di portata fondamentale.
Per le ragioni sopraesposte rivolgiamo un sentito appello affinché i sanitari di qualunque struttura del SSN, ed i medici in particolare, respingano i “suggerimenti” del citato emendamento all'art. 35 del Dlgs.286/98 e seguano il dettato del codice deontologico che impone il rispetto del rapporto fiduciario medico-paziente ,il diritto alla salute per tutti senza discriminazioni e che per tali motivi è da sempre uno stimolo per il progresso delle relazioni umane e sociali.

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