martedì 28 dicembre 2010

Recuperare l'Internazionalismo


Molte lotte in questi mesi si sono svolte in Italia e in Europa, ma tutte con il limite di non essere
collegate alla comune consapevolezza che le politiche governative e le ristrutturazioni sono decise dagli organismi dell'Unione e dai gruppi multinazionali.

Ai lavoratori, al movimento sindacale è mancata una organizzazione, un coordinamento internazionale, almeno a livello europeo che impedisse ai padroni di mettere in competizione i lavoratori di una fabbrica con l'altra, di uno stato con l'altro.
Ciò che avviene nella produzione dell'auto illustra perfettamente il nodo del problema. Nel mondo ci sono troppe fabbriche di auto rispetto a quante se ne vendono. I padroni ricattano - come fa Marchionne - i lavoratori a chi si fa sfruttare di più in cambio della promessa di lavoro. Come può una organizzazione sindacale non essersi posta il problema di una dimensione europea per impedire la concorrenza tra lavoratori? Dopo la crisi degli anni '80 la borghesia europea ha impresso un'accelerazione per costruire l'Unione e coordinare le sue politiche contro i lavoratori. Che queste politiche fossero finalizzate a lasciare mani libere al capitale nel massimo sfruttamento dei lavoratori, la borghesia non ne ha mai fatto mistero. Sono i sindacati e la sinistra - anche la quella che si pensa radicale - che non hanno mai voluto affrontare il problema.
Oggi i problemi non sono neanche risolti per i padroni dell'auto. La profondità della crisi li
costringe e li costringerà a fare ovunque ciò che Marchionne fa a Termini Imerese, Pomigliano e Mirafiori. Quello che i compagni del sindacato di classe della Fiat di Tychy hanno detto a Torino nell'incontro organizzato da Sinistra Critica, descrive lo stesso atteggiamento della Fiat in Italia e in Polonia. Non è mai troppo tardi per iniziare a coordinare le azioni a difesa di tutti i lavoratori, ovunque collocati, contro i padrone multinazionale.
Coerentemente con questa necessità, dopo il primo incontro tra lavoratori della Fiat di Torino e di Tychy, stiamo lavorando ad un incontro europeo tra rappresentanze sindacali di stabilimenti di produzione automobilistica in Europa, per aiutare a costruire la dimensione necessaria alle lotte sindacali.
Sinistra Critica, nella difficoltà del momento, non perde di vista le risorse che comunque restano ai lavoratori, che, se liberate dalle catene ideologiche delle burocrazie sindacali, sono tante.
Aiutiamole a ricostruire gli obiettivi per difendere il posto di lavoro, il reddito, i diritti e la dignità,contrastando l'unica forza del padrone, la rassegnazione dei lavoratori.

Adriano Alessandria RSU della Lear di Grugliasco (Torino)

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