martedì 12 ottobre 2010

Fiom, la partita del 16 ottobre


Sabato si rischiano fischi al segretario Cgil che parlerà in piazza. Ma Landini non rinuncia alla linea dura


Salvatore Cannavò
da Il Fatto quotidiano
Non è la prima manifestazione importante che la Fiom organizza. Nel corso della sua storia ne ha fatte altre forse ancora più rilevanti. Ma quella del 16 ottobre a Roma (ore 14 a piazza Esedra e stazione Ostiense per concludersi a Piazza S. Giovanni) è certamente molto delicata. Perché la Fiom esce da una fase in cui è stata messa all'angolo dalla Fiat, con la vertenza Pomigliano, poi da Federmeccanica e Confindustria, con l'avvio delle trattative separate per le deroghe al contratto nazionale. E' stata attaccata duramente dai segretari confederali di Cisl e Uil, Bonanni e Angeletti, pronti a rimproverare al sindacato di Maurizio Landini, irresponsabilità e poco senso della negoziazione. Con Cisl e Uil ci sono stati poi scontri aspri davanti alle sedi sindacali. Infine, si trova a dover gestire una difficile partita in casa, con il sindacato diretto da Guglielmo Epifani in procinto di riaprire la concertazione con la Confindustria di Emma Marcegaglia che prima o poi dovrà affrontare gli stessi temi che affliggono la Fiom.

Quest'ultimo aspetto è certamente il più delicato, perché la Fiom è parte della Cgil e un conflitto tra le due organizzazioni avrebbe conseguenze distruttive. Guglielmo Epifani parlerà il 16 in piazza, sarà lui a chiudere la manifestazione e non è un mistero che dopo le tensioni dei giorni scorsi di fronte alle sedi della Cisl, ci sia anche il timore di una contestazione di piazza nei confronti del segretario generale della Cgil. In realtà, se tensione ci sarà, avverrà sul piano squisitamente politico. Perché ormai è chiaro che Landini dirà apertamente che di fronte alle richieste di Fiat e Federmeccanica, definite «incostituzionali», per la Cgil è tempo di dichiarare lo sciopero generale. Lo ha detto ieri mattina all'attivo dei delegati della Fiom lombarda, lo ripete nelle riunioni riservate, lo ha detto anche ieri pomeriggio nel confronto a quattr'occhi avuto proprio con Guglielmo Epifani.
E anche questo incontro è sintomo di una relazione delicata. Convocato come riunione congiunta delle segreterie di Fiom e Cgil per discutere della manifestazione del 16, l'appuntamento è stato “declassato” dallo stesso Landini a colloquio personale dopo che la Cgil aveva dato l'idea di voler ottenere delle sanzioni disciplinari nei confronti dei militanti Fiom di Bergamo e di Livorno che avevano manifestato davanti alla Cisl. Il no alle sanzioni è stato ribadito ancora ieri da Landini anche se la Fiom non si tirerà indietro quando si tratterà di condannare politicamente atti di intolleranza o elementi di tensione.

Ma il punto resta la manifestazione del 16. Che succederà quando parlerà Epifani? I più ottimisti credono che sarà la piazza a dare la risposta scandendo con molta forza lo slogan “sciopero generale” e facendo così la dovuta pressione sul resto della Cgil che, da parte sua, non ha minimamente messo all'ordine del giorno una simile prospettiva. L'unica scadenza finora messa in agenda è una manifestazione nazionale prevista per il prossimo 27 novembre. Un po' troppo in là per soddisfare la necessità della Fiom di segnare qualche risultato e resistere alla vertenza che è già avviata all'interno del gruppo Fiat, ma non solo.

La pressione ci sarà perché la manifestazione del 16 sarà anche una grande manifestazione popolare. Le adesioni continuano a crescere giorno per giorno e il sito della Fiom le sta aggiornando quotidianamente. Ci sono quelle politiche, Idv, sinistra varia, non il Pd (almeno finora ma l'assemblea di Varese ha tranquillamente glissato sul tema), quelle sociali. Ieri il sindacato metalmeccanico ha avuto due incontri particolarmente significativi con gli studenti universitari e con il comitato promotore del referendum sull'acqua pubblica. Dalle università, che la scorsa settimana sono tornate a mobilitarsi contro il Ddl Gelmini, la partecipazione è in pieno movimento. Ieri, oggi e ancora domani ci saranno assemblee nelle varie facoltà, il 14 ci sarà “l'assedio” a Montecitorio e il movimento si prepara a una grande partecipazione il 16 con un proprio corteo autonomo che partirà proprio dalla Sapienza. Grande disponibilità alla partecipazione anche dai comitati per l'acqua pubblica dopo che lo stesso Landini aveva partecipato alla loro assemblea nazionale del 17 settembre a Firenze.

E poi c'è il mondo dell'intellettualità, dei movimenti civici. Uno dei siti più all'avanguardia in questi giorni per la riuscita del 16 è quello di Micromega dove campeggia l'appello di adesione lanciato da D'Arcais, Camilleri, Hack e Don Gallo. Tramite questo circuito ci sono adesioni non scontate come Sabina Guzzanti, Antonio Tabucchi, Altan o Corrado Stajano. Dal mondo universitario adesioni anche del fisico Giorgio Parisi, dello storico D'Orsi, dell'economista Bellofiore, e poi associazioni e organismi territoriali, comitati civici, associazioni omosessuali, circoli giovanili. Infine, in Fiom si attendono a giorni anche l'adesione del “Popolo viola.

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