mercoledì 15 luglio 2009

NON SIAMO SULLA STESSA BARCA COI PADRONI


Un crollo senza precedenti del Pil (oltre il 5%), centinaia di migliaia di persone rimaste senza lavoro, una cassa integrazione che massacra i redditi dei lavoratori: è la drammatica realtà che Berlusconi cerca di negare dichiarando che tutto va bene (per lui e i suoi compari) .

E la Fiat non contenta della cig imposta ai suoi dipendenti vuole ridurre il premio di risultato dai 1200 euro degli anni scorsi ad appena 500 euro. Vergognoso attacco, a cui i lavoratori hanno già risposto massicciamente con lo sciopero e i cortei fuori dai cancelli.

Lo scandalo dello scudo fiscale
Il governo di fronte a una evasione fiscale di oltre 100 miliardi ogni anno, risorsa enorme che potrebbe garantire salari e pensioni decenti, non solo ha concesso nuovi sgravi fiscali ai padroni, ma sta per passare ogni limite con il cosiddetto scudo fiscale, (cioè uno scudo di protezione totale per coloro che non hanno pagato le tasse portando i soldi all’ estero, 500 miliardi). In cambio di pochi soldi prepara un condono tombale che premia evasori totali e bancarottieri fraudolenti. Contemporaneamente cerca di alzare l’età delle pensioni delle donne a 65 anni nel pubblico impiego come primo passo per imporlo a tutte le lavoratrici. E’ una vergogna!

Serve una risposta forte a partire dalla difesa del contratto nazionale di lavoro per l’occupazione e il salario dei lavoratori.
Per questo è importante sostenere la piattaforma della Fiom per il contratto; una prima linea di difesa e un primo passo per affrontare le ristrutturazioni industriali dell’autunno. Bisogna ricostruire il punto di vista degli interessi dei lavoratori che sono contrapposti a quelli dei padroni. Guai ad accettare l’idea che siamo tutti sulla stessa barca, che si può remare insieme proprio mentre vogliono farci annegare.
Occorre sconfiggere il tentativo padronale di distruggere definitivamente la contrattazione collettiva, utilizzando la complicità di Cisl e Uil e Ugl , la cui piattaforma, frutto dell’accordo separato di gennaio, sposa gli interessi del padronato; scelte che portano alla liquidazione della stessa democrazia e rappresentanza dei lavoratori e delle lavoratrici.

Ieri e oggi
40 anni fa cominciò l’autunno caldo, la lotta che conquistò un grande contratto e che cambiò i rapporti di forza nel paese imponendo lo statuto dei diritti dei lavoratori.
I tempi sono cambiati e sono assai difficili, ma dobbiamo avere il coraggio di ricostruire l’unità di tutte le lavoratrici e i lavoratori, italiani e migranti, lavoratori a tempo indeterminato e precari, per far pagare la crisi a coloro che l'hanno provocata, banche e padroni.

Oltre alla piattaforma per il contratto di categoria, serve una piattaforma unitaria di tutta la
classe lavoratrice per
 forti aumenti salariali e il salario sociale per i periodi di non lavoro, la difesa delle pensioni pubbliche;
 il divieto dei licenziamenti e la nazionalizzazione delle imprese che licenziano;
 una vera lotta all’evasione fiscale e una patrimoniale che colpisca le grandi fortune;
 un intervento pubblico massiccio, con piani per la costruzione di case popolari, ristrutturazione di scuole e ospedali, sviluppo di trasporti pubblici e energie rinnovabili, sviluppo dei servizi sociali per tutti.

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