mercoledì 21 gennaio 2009

SOLDI PUBBLICI? NON PER I PROFITTI!

SOLDI PUBBLICI? NON PER I PROFITTI!
MA PER SALVARE I POSTI DI LAVORO
E IL SALARIO DEI LAVORATORI



La direzione della Fiat ha annunciato il matrimonio con l’americana Chrysler: i sindacati e i lavoratori hanno appreso la notizia dai giornali: l’unica cosa che la Fiat comunica ai lavoratori sono infatti le interminabili settimane di cassa integrazione, che sta taglieggiando i loro già magrissimi salari. Difficile pensare che questa alleanza, che indica una Fiat sempre più rivolta verso l’estero, possa dare prospettive agli stabilimenti italiani e sicurezza dei posti di lavoro.
Ma è proprio di questo che c’è bisogno: certezza di salario e sicurezza di lavoro.

Infatti gli Stati continuano a rovesciare miliardi di euro su banche e imprese, a sostegno delle rendite finanziarie e dei profitti, cioè su tutti quelli che sono i responsabili della crisi.
Non un soldo è stato tirato fuori per salvaguardare i salari, le pensioni, i posti di lavoro.
Come dire: prima della crisi i padroni facevano lauti affari tagliando i salari e precarizzando il lavoro; con la crisi i padroni continuano a guadagnare coi soldi pubblici, ricattando i lavoratori, frantumando le condizioni di lavoro, facendo credere che ti salvi solo se fai affogare il lavoratore accanto a te, tagliando i salari, massacrando le pensioni.

Bisogna fermare padroni e governi prima che facciano piazza pulita di quel che resta della organizzazione dei lavoratori: solo un movimento dei lavoratori unito potrà impedire che costoro scarichino brutalmente i costi della crisi sulla classe lavoratrice. Lo sciopero del 13 febbraio dei metalmeccanici e dei dipendenti pubblici deve essere una prima risposta di unità e di lotta.

A differenza di altri paesi il governo italiano per ora si è ben guardato da prendere misure per il settore dell’autotrasporto. L’intervento pubblico è necessario, ma i finanziamenti alle imprese, in particolare a quelle dell’auto e dell’indotto, perché non servano solo a salvare i profitti dei padroni, devono sottostare a precise condizioni che tutelino le lavoratrici e i lavoratori

- Bisogna vincolare qualsiasi intervento pubblico al blocco dei licenziamenti mantendo tutti i posti di lavoro sia a tempo indeterminato, sia a tempo determinato.
- Dato il calo della produzione occorre una redistribuzione del lavoro esistente tra tutte e tutti. Nessuno deve finire in cassa a zero ore.
- Il costo della riduzione, originariamente tripartito (impresa, stato, lavoratori), deve essere a carico delle imprese e dell’intervento pubblico.
- Ci deve essere un vincolo ambientale per il finanziamento alle imprese: la riconversione della produzione verso veicoli ecocompatibili, sia per il trasporto individuale che collettivo.

In sostanza, l’aiuto pubblico non deve prevedere licenziamenti, né riduzioni di salario, deve invece contribuire a ridurre l’impatto ambientale dei trasporti.


SABATO 24 GENNAIO ORE 15
ATTIVO PUBBLICO DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI
Apertura nuova sede di Mirafiori, Via Podgora 16 PARTECIPATE

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