domenica 12 ottobre 2008

Il pubblico provvidenza del privato

Associazione per la Tassazione delle Transazioni finanziarie e l’Aiuto ai Cittadini

Comitato Locale – via Mantova 34 – 10153 Torino - attactorino@libero.it

Il pubblico provvidenza del privato

al Sindaco della Città di Torino

cc. ai consiglieri comunali di maggioranza

Signor Sindaco

Nell’ultima riunione di Attac Torino ci siamo chiesti se anche Lei avesse letto l’articolo di fondo sulla Stampa dell’8 ottobre nel quale Francis Fukuyama sostiene alcune delle idee che Attac cerca di diffondere da dieci anni a questa parte, riassunte efficacemente nel titolo “La fine del modello americano”.

Quel modello americano imposto come ricorderà (almeno per i Suoi trascorsi comunisti) con le buone o con le cattive a gran parte del nostro pianeta e del quale, buttata la tonaca del chierico comunista alle ortiche, anche Lei e la Sua maggioranza politica siete diventati seguaci e attuatori.

Ne sono testimonianza le vostre scelte politiche di liberalizzazione e privatizzazione dei beni comuni: dal territorio, al patrimonio mobiliare e immobiliare fino alle aziende municipali.

È vero, non siete stati i primi a smantellare la proprietà pubblica, ma con quello che sta succedendo speriamo che siate gli ultimi. Non perché vi sarete convinti della bontà delle analisi e soluzioni proposte da Attac – non ci facciamo illusioni - ma se non altro perché quello che anche Fukuyama chiama Washington Consensus , produce crisi e rovine in tutto il mondo.

Proporsi di “andare avanti” su questa strada, come titola il Suo recente documento programmatico, avallato purtroppo dalla Sua maggioranza, ci appare come un’ottusa ostinazione che lo stesso campo neoliberista comincia a mettere in discussione e che nemmeno il “profondo rosso” del bilancio comunale basta a giustificare.

La ricordiamo allegro e festante sventolare la bandiera olimpica e già allora ci chiedevamo se fosse consapevole di quale onere avrebbero comportato i Giochi invernali per le finanze della nostra città. Ora Lei ne fa pagare il salatissimo conto ai torinesi vendendo quel che resta dei beni che essi avevano costruito nel passato.

Crede ancora che, come diceva la Tatcher, “non c’è alternativa” a questo dissennato smantellamento dei beni comuni?

Noi crediamo invece che l’alternativa esista, sia realizzabile e consista nel recupero della politica e dell’interesse pubblico rispetto ai potentati del mercato e alle sue presunte “leggi”

E comunque si aggiorni, signor Sindaco: il Washington Consensus “nazionalizza” le banche… e lei che fa? privatizza le aziende comunali?

Attac Torino

Torino. 9 ottobre 2008


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