giovedì 30 settembre 2010

«Un'alternativa di sinistra alla crisi"


Si è concluso il seminari nazionale di Sinistra Critica a Chianciano. Oltre duecento partecipanti, paganti, per discutere di crisi e di movimenti e per delineare una proposta politica: liste di alternativa ai due poli alle prossime amministrative ma anche alle politiche


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Si è concluso con una proposta politica il seminario di tre giorni organizzato da Sinistra Critica a Chianciano lo scorso fine settimana. Tre giorni in cui si è affrontato il tema della crisi, di cosa è e di come se ne esce, il tema della soggettività di classe, al tempo della globalizzazione, il rapporto tra classe e genere oltre a diversi altri temi che hanno caratterizzato la ventina di workshop del seminario. Oltre duecento i partecipanti, paganti, in una forma esplicita di volontariato della politica e che, appunto, si sono trovati d'accordo con la proposta politica discussa nell'ultima giornata dei lavori: un'alternativa di sinistra alla crisi, sul piano sociale e su quello elettorale.
Tra le proposte di lavoro una convinta partecipazione alla manifestazione del 16 ottobre indetta dalla Fiom ma che ora sta piano piano allargandosi anche ad altri soggetti e a cui Sinistra Critica parteciperà con un ampio spezzone, l'impegno a fondo nel Forum dei movimenti per l'acqua pubblica con l'obiettivo di vincere il referendum previsto per la prossima primavera, il sostegno al movimento studentesco, la costruzione di forme unitarie delle esperienze di lotta autorganizzate – studenti, operai, precari della scuola e della ricerca – un convegno nazionale su Ecologia, merce e beni comuni e una proposta politica per le prossime elezioni amministrative. L'ipotesi è quella di dare vita a liste plurali, ampie, organizzate attorno a una lettura anticapitalista della crisi, centrate su un programma radicale di uscita dalla crisi stessa e con un profilo inclusivo, non identitario, aperto a forze politiche ma anche a settori di movimenti. Liste che muovano attorno alla prospettiva di “Un'alternativa di sinistra alla crisi” con candidati efficaci, una effettiva estraneità alle due principali alleanze, con una composizione plurale e democratica, porte aperte verso il futuro piuttosto che resistenza residuale. Un dialogo è stato già aperto con piccole formazioni come la Rete dei comunisti e altri incontri ci saranno nei prossimi giorni. Ma è il dialogo con i movimenti territoriali, con istanze spesso sconnesse tra loro che va accelerato, per trovare soluzioni condivisi, efficaci, mobilitanti.
L'esperimento potrà essere trasportato anche a livello nazionale, soprattutto se dovessero prodursi elezioni anticipate? La risposta del seminario è stata positiva, sapendo che le difficoltà ci sono ma dicendosi anche che, a differenza delle elezioni regionali o europee, le prossime elezioni politiche saranno “costituenti” e non potranno non vedere una proposta politica che guardi al dopo-Berlusconi. Anche in quel caso si tratta di costruire una lista aperta, anticapitalista, ecologista, in difesa dei diritti, con lo sguardo puntato sulle alternative possibili alla crisi. Fuori dai poli, soprattutto lontana dall'abbraccio mortale con un Partito democratico che non è solo espressione convinta di un pezzo della finanza e dell'industria italiana – Profumo e Marchionne – ma, anche per questo, un soggetto inutile a prospettare qualsiasi cambiamento.

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