mercoledì 29 giugno 2011

A FIANCO DEI LAVORATORI DELLA BC ELETTROFORNITURE


Da qualche giorno i lavoratori della ditta BC Elettro Forniture (ex Franchetti , ex Elettropal) che operava in un appalto di AEM Distribuzione, sono in presidio presso la sede di St. Pianezza per denunciare la grave situazione che si è determinata.
Sono lavoratori che operano da anni sulla rete di distribuzione elettrica di AEMD, che hanno maturato perciò un buon profilo professionale ed una buona conoscenza degli impianti, e perdono il lavoro perché subentra un’altra ditta.
La situazione dei lavoratori oggi in lotta per il posto di lavoro è emblematica di un sistema che va cambiato.
E’ sempre più diffusa nelle aziende, pure in quelle ancora a controllo pubblico, l’appalto a ditte esterne anche di attività di esercizio o di manutenzione ordinaria, cioè di attività continuative e non estemporanee. Alcune modifiche di norme legislative consentono alle aziende di appaltare interi rami di produzione, o presunti tali, in modo più che disinvolto, anche senza ragioni logiche dal punto di vista organizzativo o, nel caso di aziende di servizio pubblico, dalla efficienza del servizio reso.
Le ditte esterne impegnate, molte volte non rispondo a particolari specializzazioni professionali o di attrezzature, ma servono semplicemente a impiegare una mano d’opera pagata meno.
Tale mano d’opera, meno costosa perché generalmente sottoinquadrata, è più difficilmente organizzabile sindacalmente e quindi, meno tutelata e più sfruttabile, è sempre a rischio di uso e getta.
Inoltre, il sistema degli appalti e delle esternalizzazioni, produce la divisione dei lavoratori, e con ciò l’indebolimento anche dei lavoratori della Società Appaltante. Ci sono contratti diversi che impediscono di avere tutti assieme più forza per difendersi dai peggioramenti delle proprie condizioni e/o conquistarne di migliori.
Quando nello stesso luogo (e spesso per lo stesso lavoro) vi sono regole e condizioni diverse, è molto più facile per il padrone mettere i lavoratori in concorrenza tra loro. Quelli più deboli, sottoposti ad orari più lunghi, carichi di lavoro più onerosi e paghe più basse spesso non possono che accettare le condizioni imposte. Quelli più tutelati, si vedono erodere man mano la propria forza contrattuale, perché il padrone può, più o meno esplicitamente, mostrar loro che è possibile svolgere le medesime attività a condizioni per lui più vantaggiose.
Non di rado la divisione tra il lavoratori è giocata sulle diverse nazionalità di appartenenza. Anche qui il meccanismo è lo stesso: la non coesione tra i lavoratori produce una competizione che permette al padrone di sfuttare al massimo la manodopera nei momenti buoni, e di liberarsi senza troppi problemi di una parte di essa nei momenti di difficoltà.
Quindi, la solidarietà tra i lavoratori non risponde solo a ragioni di carattere etico o morale (che pure esistono), ma è direttamente funzionale alla salvaguardia degli interessi comuni che può essere efficacemente effettuata solo se si contrastano le divisioni.
Questo modo di appalto facile espone anche a situazioni di impiego di ditte assai poco trasparenti. Il rischio è che a patirne le conseguenze siano solo i lavoratori. Gli imprenditori lestofanti hanno sempre qualche appiglio legislativo che li salva.
Sinistra Critica è a fianco dei lavoratori che difendono il loro posto di lavoro
Vanno cercate soluzioni che ricollochino tutti a un lavoro certo, per evitare altre divisioni
Sosteniamo le iniziative sindacali che verranno portate avanti
Sinistra Critica prosegue la denuncia del sistema degli appalti e delle esternalizzazioni che hanno lo scopo di dividere i lavoratori, per poterli sfruttare meglio e licenziarli più facilmente quando non servono più.

Sinistra Critica di Torino, sezione lavoro
Torino, 22 giugno 2011

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